Nel settembre 1943 vennero catturati e disarmati dai tedeschi oltre un milione di soldati italiani, che si trovavano in patria o all’estero, tra Iugoslavia, Francia, Albania, Grecia e isole dell’Egeo. Di questi più di 600.000 mila finirono nei lager di prigionia tedeschi: 13 per gli ufficiali e 57 per sottufficiali e soldati.
Il regime nazista non considerò mai i nostri militari catturati come prigionieri di guerra, ma li classificò subito come IMI (internati militari italiani): come tali furono obbligati al lavoro forzato e sottratti alla possibilità di controllo della Croce rossa internazionale e alla tutela della Convenzione di Ginevra del 1929, sottoscritta anche dalla Germania, che prescriveva un trattamento umanitario. Durante l’internamento nei campi i nostri militari furono incessantemente invitati, in cambio della loro liberazione, ad arruolarsi nelle forze armate tedesche e soprattutto nelle forze armate della Repubblica sociale italiana. La stragrande maggioranza degli internati si rifiutò, opponendosi a qualsiasi collaborazione e rassegnandosi alla prigionia nei lager, in tragiche condizioni di vita.
La resistenza nei lager è costata, come risulta dagli stessi registri dei decessi compilati dai tedeschi in ogni campo di prigionia, il sacrificio di 78.216 caduti.
(http://www.anpi.it/militari/imi.htm)
1945-2010 - 65° Anniversario della Liberazione
Martedì 20 Aprile 2010 alle ore 21,00
nella sede del Consiglio di Zona 3 in
Via Sansovino, 9 – Milano
Incontro sul tema:
“La Resistenza dei militari italiani deportati
nei lager tedeschi dopo l’8 Settembre 1943”
Interverranno:
Giorgio Rochat, docente di Storia Contemporanea all’Università di Torino;
Lodovico Cesati, ex Internato Militare (IMI);
Claudio Sommaruga, ex Internato Militare (IMI), deportato politico e
ricercatore storico delle Associazioni Reduci
Coordina:
Roberto Cenati, Vice-Presidente Anpi Milano
Nel corso della serata verrà proiettato il documentario NO! I soldati italiani nei
lager nazisti a cura dell’ANEI di Firenze.
A.N.P.I. Zona 3