Da qualche anno nell’ambito dell’economia globale oltre al concetto di speculazione finanziaria, causa dell’attuale crisi, si sente molto parlare di Responsabilità Sociale di Impresa. In realtà il concetto risale al 1984 quando il matematico statunitense Robert Edward Freeman introduce il principio secondo cui un’impresa, non ha solo il compito di creare profitto, ma ha il dovere di preoccuparsi dell’impatto sociale ed etico della sua attività. Più tardi il Consiglio Europeo di Lisbona ha inserito formalmente la RSI (Responsabilità Sociale d’Impresa) nell'agenda dell'Unione Europea considerandola come uno degli strumenti strategici per realizzare una società più competitiva e socialmente coesa. Nel 2001 il concetto appare nel Libro Verde della Commissione Europea come "L'integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali e ambientali delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei rapporti con le parti interessate".
Per quanto possa sembrare una strategia interessante, di fatto la RSI, non ha ancora avuto una diffusione capillare nel nostro paese e nel 2009, una ricerca condotta su 31 paesi ha rivelato che l’Italia si trova in ventiseiesima posizione in tema di responsabilità sociale. Tuttavia un'altra ricerca condotta sempre nello stesso anno ha messo in luce che più dell’80% delle imprese italiane ritengono che la sostenibilità, o RSI più in generale, sia parte integrante della strategia aziendale, nonostante la congiuntura economica (non dimentichiamo che proprio il 2009 è stato l’anno in cui si sono cominciati a sentire gli effetti della crisi economica globale). Dall’indagine emerge inoltre che la responsabilità sociale non è un’esclusiva delle grandi imprese, bensì una strategia adottata anche dalle piccole e medie imprese italiane, specialmente al Centro-Sud. Sempre nel nostro paese alcuni studiosi del fenomeno hanno accusato le imprese di aver messo in atto comportamenti socialmente ed eticamente responsabili che non avevano una valenza effettiva ma che erano stati adottati esclusivamente per un ritorno positivo dell'immagine aziendale.
Pensare che in questo periodo, in cui gli effetti della crisi economica sono diventati ancor più prorompenti, le aziende possano investire in azioni eticamente responsabili può sembrare poco realistico. Allo stesso tempo nell’ottica di un miglioramento del benessere collettivo oltre che degli attori coinvolti direttamente nella vita dell’impresa, la Responsabilità etica e sociale può diventare una strada percorribile oltre che auspicabile. A tal proposito segnaliamo l’iniziativa dell’Università Bocconi di Milano “Dal dire al fare” una manifestazione sulla responsabilità sociale d’impresa che offre a imprese, pubbliche amministrazioni, organizzazioni non profit l’occasione di conoscersi, confrontarsi e avviare nuove collaborazioni sul tema.