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La rete è degli screttori

Creato il 10 giugno 2011 da Mdalcin @marcodalcin

 

La rete è degli screttori
No, non è un refuso, il termine screttori è un neologismo ottenuto dalla fusione di due parole: lettori e scrittori. Lo so, non suona granché bene ma rende l’idea. E’ stata coniato da De kerchove per indicare il ruolo dei lettori nel web, non più semplici lettori passivi ma individui che sentono l’esigenza di scrivere mentre leggono.

I blogger hanno ormai acquisito questa competenza, ogni informazione letta sul web è potenzialmente adatta a essere riscritta e commentata. I blogger sono senza dubbio degli screttori. L’interattività fa ormai parte del nostro dna, i nostri cervelli soffrono, ci sentiamo impotenti e incompleti se non interagiamo continuamente con il testo, se non mettiamo “mano” al materiale che stiamo leggendo.

In fondo, scrivere mentre si legge, è un modo creativo per imparare, quello che comunemente è definito learning by doing. Lo sanno tutti che si impara di più se si gioca con le cose, se ci si sporca le mani. Quanti di voi da ragazzini hanno passato ore davanti ai testi, leggendo e rileggendoli passivamente senza poi ricordare nulla? Ecco forse quel tempo sta per tramontare per sempre.

Device come il Kindle, e l’ ipad, pur nello loro sostanziali differenze, consentono entrambi di leggere sempre di più e in modo sempre meno lineare. L’interattività è una condizione, non ci è dato scegliere. L’interattività si è trasferita nel nostro cervello, non siamo più in grado di leggere senza interagire con il testo. Ormai per me è così, ogni volta che leggo qualcosa di interssante sento un impulso insopprimibile a commentarlo o a riscriverlo (remixarlo).

 


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