La prima retina artificiale biocompatibile è nata in Italia. Il merito è dell’equipe medica dell’Istituito Italiano di Tecnologia di Genova guidata dal Professor Fabio Benfenati. Per realizzare la retina artificiale, i ricercatori hanno usato il P3HT, un derivato del carbonio molto simile alla proteina che nella retina è sensibile alla luce.
A differenza dell’Argus II di cui vi abbiamo parlato qui, e di tutte le altre protesi, la nuova retina artificiale dà numerosi vantaggi perché totalmente biocompatibile.
Queste le parole del Prof. Benfenati: “Le retine artificiali realizzate finora, basate sul silicio, hanno molti inconvenienti: necessitano di microtelecamere che acquisiscono le immagini e poi le informazioni devono essere elaborate da un computer ed inviate alla retina artificiale, inoltre devono essere alimentate da batterie. La retina artificiale che abbiamo realizzato ha il vantaggio di essere autonoma, quindi non necessita di batterie o altri sistemi che la alimentino, ha la capacità di stimolare i neuroni e non produce calore, a differenza delle altre protesi retiniche».
Al momento è stata testata in laboratorio, e solo tra circa 5 anni si potrebbero avere i primi studi sull’uomo. Quando la retina artificiale biocompatibile sarà in uso, curerà la degenerazione maculare o altre malattie della retina.
Per avere maggiori informazioni, leggi l’articolo pubblicato su Nature Photonics.
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