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La retorica del “tempo scaduto”

Creato il 10 agosto 2011 da Fabio1983
Premesso che non siamo i soli, che l’Europa tutta è in ritardo e che gli Stati Uniti non sono da meno, anzi, che Paesi come Germania e Francia – sebbene per motivi diversi – per quanto facciano da traino sono comunque alle prese con l’inadeguatezza delle misure sin qui proposte per fronteggiare la crisi, premesse queste cose qui, insomma, la retorica del “non c’è più tempo da perdere” a me non piace. Perché se da una parte ciò è vero, dall’altra sarebbe altrettanto auspicabile che chi detiene i posti di comando ammettesse le lacune degli anni pre-crisi e il tempo perso – per davvero – appresso a leggi e leggine ad personam, ma anche (troppo facile gettare benzina sul fuoco, altrimenti) a causa delle barriere corporativistiche, sindacali e di casta. Che adesso ognuno responsabilizzi la sua parte è fondamentale purché ne faccia tesoro e che non campi di slogan o di promesse fasulle. Perché, ancora, pare piuttosto azzardato affermare che per le riforme richieste dall’Europa bastino tre mesi, dopo che si è governato quasi dieci anni negli ultimi diciassette.

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