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La ribellione nel calcio… Signori: Gigi Meroni

Creato il 05 ottobre 2010 da Radicalelibero
La ribellione nel calcio… Signori: Gigi Meroni

Gigi Meroni in azione

Si chiama Gigi, diverso dagli altri anche fuori dal campo“. Nemmeno un libro poteva contenere tutta la storia di Gigi Meroni. Non sarebbe stato abbastanza. Si depotenzia, la stantia ripetizione dell’inchiostro nero, quando l’onere è di narrare gesta e non solo azioni. Ed allora occorre la strapotenza dell’immagine, l’incontrollata fantasia del tratto a matita. “Gigi Meroni. Il ribelle granata“, Edito da Becco Giallo, coglie appieno l’anima sportiva ed umana di uno dei più fantasiosi e controversi campioni del panorama calcistico italiano. Dal carattere difficile, gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza a Como, il passaggio a Torino, sponda granata, vecchio cuore Toro che impazza per le sue traiettorie.

La ribellione nel calcio… Signori: Gigi Meroni

Gigi Meroni. Il ribelle granata. Beccogiallo 2010. Giudizio 4 / 5

Inventava calcio, Gigi Meroni. Proprio come, fuori dal campo, inventava arte. Ne abbondava finanche quando, chiuso nei suoi silenzi notturni, lasciava scorrere il pennello sulla tela. I due autori del testo,Marco PeroniRiccardo Cecchetti, sono stati bravi nel trarre dal mito proprio l’aspetto più umano. Il risultato è un libro a tratti struggente, straordinario per altitudini emozionali. Sensibile come poche altre biografie. Gigi è più Gigi di quanto sia stato Meroni, più amante del rock che perno del gioco granata, più pittore che calciatore. Su tutto, la semplicità del ragazzo di frontiera, l’intransigenza del bambino di strada, la sensibilità proletaria che lo spinse a rigettare l’offerta della società di vivere in un lussuoso appartamento. Poesie e disegni si avvicendano nel testo come note diverse ma accordate, ed accompagnano un cammino che è cammino a ritroso nelle ventiquattro primavere di Meroni, dallo scontro con l’auto di Romero – 1967 – all’incontro con la vita che si apre ai suoi occhi di bambino – 1943 –, quelli che, pur mito delle folle e simbolo delle giovani generazioni, Gigi non ha mai perso. Un cammino fantastico, in cui Gigi sa tutto di sé, di ciò che accadrà agli altri il cui tempo scorre normale, mentre lui l’ha già vissuto. Diverso, Gigi. Ancora una volta.

Giudizio 4 / 5

Link su http://www.sudsport.it/news.asp?cat=31&id=736

pdf alla pagina http://www.sudsport.it/public/upload/anno2numero52piccolo.pdf



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