Kate Alcott è lo pseudonimo utilizzato per firmare le sue opere da Patricia O’Brien. Si è laureata presso la University of Oregon e per anni ha lavorato come giornalista a Chicago, per poi diventare inviata di politica a Washington D.C., dove vive col marito e quattro figlie.
Titolo: La Ricamatrice di Segreti
Autore: Kate Alcott
Edito da: TRE60
Prezzo: 9,90 €
Genere: Romanzo, Narrativa
Pagine: 400 p.
Voto:
Trama: Oceano Atlantico, 14 aprile 1912. È stata una bugia il biglietto che ha permesso a Tess di salire sulla nave più lussuosa del mondo, diretta in America: stanca di passare le giornate a cucire per pochi spiccioli e dotata di uno straordinario talento come ricamatrice, la ragazza ha trovato il coraggio di avvicinare Lady Lucile Duff Gordon e, mentendo sulla propria identità e sul proprio passato, ha convinto la celebre stilista ad assumerla come cameriera personale. Adesso, davanti a lei, si apre un mondo che sembra uscito da una fiaba: saloni maestosi, tavole imbandite, cabine sfarzose e, soprattutto, sontuosi abiti di velluto cangiante, pizzi raffinati, sete pregiate… Eppure, in quei pochi giorni di viaggio, non sono soltanto la magnificenza e la ricchezza a stupire Tess; ben più sconvolgenti, infatti, sono gli sguardi e le parole di Jim, l’umile mozzo che ha fatto breccia nel suo cuore. Proprio come, di lì a poco, un iceberg farà breccia nell’«inaffondabile» Titanic…
New York, 18 aprile 1912. Giunti negli Stati Uniti, i sopravvissuti al naufragio del Titanic vengono accolti come eroi. Presto, però, l’ombra del sospetto oscura proprio la stella di Lady Duff Gordon, accusata da un giornale scandalistico di aver corrotto gli ufficiali di bordo pur di salire su una delle poche scialuppe di salvataggio. E, quando scoprirà chi è la fonte di quella notizia, Tess sarà costretta a una scelta drammatica: proteggere la sua benefattrice o combattere al fianco del suo grande amore…
Recensione
di Cerridwen
Coraggio, ardore giovanile, spirito d’indipendenza e una buona dose di faccia tosta, addolcita appena da una punta di salutare ironia, sono le principali caratteristiche che rendono Tess Collins l’indimenticabile protagonista de La Ricamatrice di Segreti (The Dressmaker) primo titolo della neonata Tre60, costola della ben più famosa e affermata casa editrice TEA.
Tess, ingegnosa, irriverente, dalla battuta pronta, all’inizio della vicenda è una cameriera sfruttata e malpagata nella Francia dei primi del novecento. Stanca di un’esistenza che non sente appartenerle e spinta dalla speranza, un giorno, di poter vedere realizzati i propri sogni, la ragazza lascia il lavoro e, senza osare guardarsi indietro, prende saldamente in mano le redini di una folle corsa che potrebbe condurla al trionfo o alla rovina.
La fortuna, però, le tende una mano e sulla banchina che accoglie i passeggeri di un nuovo e sfolgorante transatlantico diretto in America, riesce ad attirare l’attenzione di Lady Lucille Duff Gordon, stilista di successo, spregiudicata donna d’affari e ammiratissima stella del mondo della moda, prima ancora che Coco Chanel facesse la sua apparizione rivoluzionando l’universo femminile a colpi di Tailleur e sofisticate fragranze.
Tess coglie al volo l’occasione e, mettendo per alcuni attimi da parte il suo inguaribile orgoglio, riesce a farsi assumere come cameriera dalla ricca dama, alla quale deve ora rivolgersi col titolo di madame. Lady Duff Gordon ha visto qualcosa nell’ingenua ragazza di provincia, nell’abile ricamatrice che Tess sa di essere e decide di concederle un’opportunità, una chance per dimostrare quello che vale. Un rapporto difficile e indefinibile – a partire da questo momento – lega le due donne indissolubilmente l’una all’altra. Due donne che non potrebbero essere più diverse ma che, per un curioso scherzo del destino, condividono lo stesso spirito combattivo, lo stesso irrefrenabile anelito alla libertà e all’emancipazione.
Quello che nessuno poteva prevedere era l’imprevedibile piega che avrebbero preso gli eventi e in particolar modo quelli che avrebbero scolpito la notte del 14 aprile 1912 quando il Titanic, entrando in collisione con un iceberg, scomparirà per sempre nell’Atlantico. Quegli eventi però non plasmeranno soltanto il destino del Titanic, ma anche quello di Tess.
Una volta giunta nel nuovo continente, la ragazza dovrà fare i conti con la realtà, con il marcio che si nasconde sotto i tessuti pregiati e bordati d’oro che tanto ammira. Dovrà operare delle scelte, definire il proprio cammino e lo dovrà fare da sola, con le forze che le rimangono, ascoltando la propria coscienza. Questa scelta, senza alcun dubbio lacerante, è ben rappresentata anche dal dilemma amoroso che scuote l’animo di Tess e il suo cuore, diviso fra l’affascinante Jack Bremerton, disilluso uomo d’affari, e il sincero e gentile Jim, marinaio di bordo. Questa scelta condiziona anche il rapporto con Lucille, la benefattrice di Tess, colei che comunque è stata determinante nel sottrarre la ragazza ad una vita sotto molti aspetti indesiderabile.
Lady Duff Gordon ha pagato con la perdita della propria integrità morale il successo e la fama ottenuti, trasformandosi in una donna cinica e a tratti persino crudele, ma non per questo meno affascinante. Tess imparerà molto da Lucille ma saprà distinguere il confine e rimanere se stessa o deciderà di oltrepassarlo, piegandosi all’esempio di Lady Duff Gordon?
L’interrogativo accompagnerà il lettore fino alla fine del libro e terrà vivo il suo interesse, perché non è sempre scontato pensare di poter rinunciare alla strada più semplice, in favore dell’onestà e della virtù. Il richiamo dei desideri è implacabile e, seguendo la vicenda di Tess, si comprenderà fino a che punto.
La trama del romanzo, in breve, è quella appena riassunta, ma sono poche le pagine dedicate al tragico destino del Titanic e alla serie di avvenimenti che hanno portato alla sciagura. La storia inizia proprio dopo il drammatico evento, quando del famoso e inaffondabile transatlantico non è rimasto che il ricordo nel cuore dei sopravvissuti e una carcassa di ferro sommersa dalle acque nel fondo dell’Oceano, oltre che un’imperitura e triste fama destinata ad ispirare sia maestri della penna che della pellicola.
I dialoghi costituiscono il punto di forza del romanzo: ben costruiti e cadenzati, contribuiscono a tratteggiare le figure di tutti i personaggi, principali e non. Una parola, una frase, sono sufficienti a chiarire la natura della situazione, a sottolineare una emozione, a colorare una scena senza dilungarsi in inutili e dispersive descrizioni. Lo stile dell’autrice è essenziale, scorrevole e per questo anche molto piacevole.
La parte centrale è quella più lenta, perché si concentra sulle udienze condotte dal senato statunitense dopo la tragedia, e in questo l’autrice dimostra tutta l’accurata documentazione intrapresa, l’analisi dei verbali e lo studio delle testimonianze dei sopravvissuti. Anche se meno avvincenti rispetto ai capitoli iniziali, queste sono le pagine più dense del romanzo, le più toccanti: emerge così il ritratto di un’umanità che, nonostante la crudeltà e l’egoismo dalle quali appare pervasa fino all’inverosimile, riesce comunque a riscattarsi.
Tess è la protagonista indiscussa del romanzo, ma “La ricamatrice di segreti” è in generale un grande affresco di indomite figure femminili. Kate Alcott ha voluto descrivere il percorso di formazione di una ragazza che, attraverso una serie di prove, si appresta a diventare una donna, la donna che aveva sempre sognato di essere.