(di Mirko De Frassine) – Non solo film e colossal per esprimere arte e poesia ma tanti ‘corti’ realizzati da registi affermati o sconosciuti! Abbiamo linkato il corto realizzato da Disney e Dalì che trasporta lo spettatore in un mondo fatto d’arte e poesia, reale e surreale. Del resto si sa che il cinema vero e proprio è nato dal cortometraggio. Basti pensare che le pellicole di lunga durate come quelle che andiamo a vedere normalmente al cinema sono nate durante la prima guerra mondiale, intorno al 1914. Nel 1916 è impossibile non pensare al ‘Vagabondo‘ di Chaplin. Ma torniamo al corto ‘Destino’ e facciamo un’analisi accurata. La realizzazione del corto ha visto un periodo di lavoro di circa 8 mesi interrotto dall’esplosione della seconda guerra mondiale e ripreso 50 anni dopo!
Che cos’è il Surrealismo? Molti risponderebbero che questa corrente sia Salvador Dalì in persona! Tale corrente sintetizza due concetti filosofici quali il Dadaismo che enfatizza stravaganza, umorismo e tutto ciò che esprime libertà e la Metafisica che vuole il sogno e il mistero valori portanti!
I quadri di Salvador Dalì hanno sempre attirato frotte di visitatori così come l’attenzione di studiosi e psicologi come Freud che lo hanno definito un personaggio affetto da seri problemi psicologici!
Non ci sembra tanto strano, attualmente, in tempi in cui è molto più facile l’omologazione a uno standard di vita piatto e ripetitivo atto a nutrire fedeli squadroni di pecore, che la ricerca di surrealismo e di colpi d’ansia stendhaliana, diventino più che una necessità per sentirsi in vita! Tuffiamoci in questa visione di oltre 60 anni fa che ancora oggi ci porta in un mondo incredibile all’inseguimento di Chronos, il Dio del tempo, in una danza tra onnipotente e mortale, doppie immagini e stravolgimento della realtà che forse oggi dovrebbe incontrare spettatori capaci con elevata capacità critica ‘donata’ dalla tecnologia e dalla facilità nel reperire informazioni.
Vi lasciamo con una domanda:’Perché, oggi che ci sono le possibilità, informazioni a portata di mano, ricerca che vede tanti affamati ricercatori, giovanissimi esploratori, non ci sia quella fame che invece caratterizzava periodi in cui non era possibile trovare tante risposte?’.