Ho voglia di tornare a parlare in modo più chiaro di Biblioterapia. Non che le varie considerazioni che faccio solitamente non siano attinenti, tutt'altro. La Biblioterapia in Italia è troppo spesso ricondotta solamente al supporto che può dare a una terapia psicologica, mentre è assolutamente trascurata la parte letteraria pura, quella che può dare input che non vanno a considerare la parte "malata" della persona, ma la parte sana, quella che può trarre dai libri linfa vitale per migliorarsi e superare gli ostacoli che ognuno incontra normalmente nella propria vita.
Ho appena terminato di leggere "La ricerca della felicità" di Chris Gardner. Da questo libro è tratto l'omonimo film, che tratta solo una parte marginale della storia originale. Certamente è un testo con tutte le caratteristiche per far parte di una lista per la Biblioterapia letteraria:
semplicità di testo, chiarezza, vicende autobiografiche in cui identificarsi, possibili soluzioni ai problemi, visione positiva. E' anche un testo che potrebbe essere efficace per una lettura autonoma. Certamente la discussione in un gruppo potrebbe dare molto di più. Anche se devo dire che le ricerche all'estero spingono molto a lasciare il libro come unico mezzo. Perché? Anche qui i costi fanno la differenza. Peccato la lettura in Italia sia così poco considerata da rendere difficile un approccio di questo tipo veramente diffuso. Tra poco inizierà il Maggio dei libri...