Negli articoli precedenti abbiamo parlato di Architettura Informazione e di coloro i quali se ne occupano ovvero gli Architetti, dell’ informazione di cosa essa sia e di come definirla e anche degli utenti, ovvero noi, di come definirli e categorizzarli.
Ma come si cercano le informazioni? Oggi vi parlerò proprio delle tecniche che noi utenti adottiamo per trovare le informazioni distribuite in rete.
Il tema della ricerca dell’informazione in rete e non solo, è un argomento che rientra nel campo di indagine dell’ information seeking ovvero quel processo che utilizziamo per recuperare le informazioni sia in un contesto umano che in un contesto tecnologico.
In base a questo processo esistono due strategie principali di ricerca corrispondenti a due tipologie differenti di utenti.
Vediamole insieme!
Le due strategie
La prima è la know-item seeking ovvero la strategia messa in atto dagli utenti che sanno esattamente cosa stanno cercando, cioè che sono in grado di esplicitare a parole l’oggetto della loro ricerca, vi faccio un esempio: state cercando un libro, sapete di che libro si tratta, ne conoscete il titolo ed effettuate una ricerca su di un motore di ricerca per comprarlo online oppure per recuperare qualsiasi tipo di notizia a riguardo.
La seconda è la exploratory-seeking messa in atto da coloro i quali non hanno un obiettivo di ricerca specifico e non sono in grado di descrivere con precisione quello che stanno cercando: la classica ricerca che mi piace definire “ago nel pagliaio” ovvero quando state cercando un qualcosa di cui non avete una definizione corretta e quindi sperate in San Google! ( in questo caso ci verrebbe in aiuto il web semantico, ma ne parleremo una altra volta magari)
In entrambi questi casi i percorsi conoscitivi che portano al recupero delle informazioni, devono permettere l’esplicitazione di un’informazione conforme a quella che è stata la ricerca: non possiamo pensare che il nostro motore di ricerca ci restituisca nella SERP dei risultati sfrontatamente a casaccio, non credete ?!
Il problema che dobbiamo affrontare è duplice: sia nel caso in cui si sappia cosa si sta cercando, sia che la nostra ricerca si muova nel campo della casualità, il problema fondamentale è il recuperare l’informazione più corretta possibile.
In questa ottica diventa esplicito come un nostro sito web, un portale, un applicativo software intesi come spazi informativi condivisi, ovvero luoghi di interazione in cui si vive una esperienza conoscitiva, debbano basarsi su di una costruzione dei contenuti logica e coerente che consenta un recupero delle informazioni in esso contenute agevole.
Pensiamo un attimo! Se consideriamo un sito web come un ambiente conoscitivo delimitato e basandoci sulla teoria del know-item seeking, il nostro obiettivo deve essere quello di arrivare alla creazione di un sistema di gestione delle nozioni, che metta in relazione gli utenti con le informazioni presenti, per offrire una esperienza che si adatti alle loro esigenze di navigazione e fruizione.
Siete d’accordo?
Per capirci se non create un sistema che tenga conto delle informazioni, degli utenti e soprattutto di cosa e come essi ricercano le informazioni è come se nascondeste un tesoro dentro una caverna senza scrivere la mappa per trovarlo.
La prossima volta parleremo di una altra interessante teoria sulla ricerca delle informazioni e dei suoi sviluppi! Buon lavoro!