Pubblicati in questi giorni su riviste scientifiche internazionali due studi forlivesi sulla ecoendoscopia trans bronchiale (EBUS). Sul “The Clinical Respiratory Journal” è in stampa lo studio “EBUS- TBNA in mediastinal/hilar lymphadenopaties and/or masses:an italian experience”, realizzato dall’Unità Operativa di Pneumologia di Forlì, diretta dal prof.Venerino Poletti, in collaborazione con l’Unità di Biostatistica e Trials clinici dell’Istituto Tumori di Meldola. Lo studio è dedicato all’ ecoendoscopia trans bronchiale (EBUS). Un altro lavoro, sull’applicazione dell’EBUS nello studio di una rara malformazione vascolare nei bronchi, è stato pubblicato invece nella rivista “Monaldi Archives for Chest Diseases”, International Journal of Cardiopulmonary Medicine and Rehabilitation.
“Nello studio pubblicato sul Clinical Respiratory Journal – spiega il prof.Poletti - si è indagata, attraverso l’utilizzo di ecoendoscopi lineari, la natura di lesioni linfonodali, linfoadenopatie in gergo tecnico, e/o masse poste negli ili polmonari,le regioni attorno all’origine dei bronchi principali, o nel mediastino in soggetti che alla TAC avevano queste dimensioni con un diametro minore inferiore ai 2,5 cm o comunque già sottoposti ad indagine endoscopica senza utilizzo di ecografi endobronchiali. La raccolta dei dati è stata fatta da Novembre 2007 al Novembre 2008. In questo periodo abbiamo studiato 94 pazienti, 66 uomini e 28 donne con età media di 62 anni (17-86 anni il range). Con tale metodica, in 90 pazienti su 94 si è ottenuto materiale idoneo e alla fine la procedura è risultata diagnostica nell’89,4% dei casi (73 neoplasie, 18 sarcoidosi e 3 tubercolosi).”
L’EBUS è una metodica ormai in uso da anni nei Centri Pneumologici all’avanguardia ed anzi è oggi solo una parte – l’altra è la ecoendoscopia transesofagea- della metodica di indagine delle regioni ilari polmonari e mediastiniche conosciuta come “mediastinoscopia medica”. L’ ecografia transbronchiale con sonde radiali è invece utilizzata nell’approccio diagnostico delle lesioni polmonari periferiche.
Nel centro pneumologico dell’ospedale di Forlì sono presenti due EBUS, uno per le lesioni centrali e uno radiale per le forme periferiche e un EUS (un ecoendoscopio). La dotazione tecnologica della pneumologia forlivese, unica in Regione, garantisce un percorso completo per l’approccio diagnostico- terapeutico mininvasivo alle malattie dell’apparato respiratorio che offre la possibilità per i pazienti di evitare interventi maggiormente invasivi.
Lo studio condotto nel Centro diretto dal Professor Poletti, grazie anche alle generose donazioni della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, conferma quanto già riportato da altri Autori: l’ utilità e sicurezza di questa metodica nel campionare anche piccole lesioni ilo mediastiniche
“Il messaggio originale che appare nel lavoro – spiega il prof.Poletti - è che nelle lesioni di piccole dimensioni l’EBUS rappresenta l’ indagine di prima scelta.”
“Sono contento –aggiunge - che questo nostro studio, il quarto sull’EBUS, abbia avuto l’onore di essere pubblicato. Il lavoro conferma che il citopatologo non è necessario in sala endoscopica, dal momento che il primo giudizio di idoneità del prelievo può essere fornito con precisione dallo stesso pneumologo, con grande risparmio di risorse. Questa pubblicazione (ndr .la 140 citata in Pub Med del Prof Poletti) conferma infine la correttezza della nostra visione sul come utilizzare le novità tecnologiche: devono essere ausilio all’ assistenza e oggetto di ricerca clinica. Come recita lo slogan dell’ Associazione Morgagni Malattie Polmonari, che presiedo <è con la ricerca che facciamo respirare la mente> e così facendo diamo anche una migliore assistenza”.-----------------------------
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