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La ricetta del weekend: come fare un hummus natalizio.

Creato il 20 novembre 2015 da Agipsyinthekitchen

Il freddo è arrivato, e impertinente si è intrufolato nell’autunno fatto di foglie gialle e rosse. Il buio nel pomeriggio ci avvolge presto, e io ne approfitto per accendere la mia stella luminosa già per l’ora del tè.

Siamo alla ricerca della nuova casa: ormai credo di aver visto circa 20 appartamenti in 20 zone diverse della città. Guardo il mio gitano ad ogni casa dalla quale usciamo, sperando che questa volta sia la volta buona per firmare l’agognato contratto e iniziare un nuovo trasloco. Oggi ad esempio abbiamo visto un loft eccezionale – iniziamo di nuovo la negoziazione, di nuovo si iniziano trattative estenuanti sperando in risposte affermative. A volte mi chiedo perché in Italia debba essere tutto così burocraticamente estenuante: 4 mesi di caparra, documenti su documenti…bonifici, discussioni senza fine, telefonate chilometriche e ricerca su internet e ricerca a piedi, stalkerizzando custodi e amici di vari condomini affinché trovino una buona offerta da propinarci, così che noi possiamo inviare le estenuanti trattative da capo.

Domani dobbiamo prendere un volo che ci porterà in Repubblica Domenicana per una settimana di lavoro, tra meravigliosi panorami e un mare che forse non sono pronta di nuovo a vedere: sogno Rudolph e bufere di neve e come un orso sono andata in letargo, di certo non ho nessuna voglia di una prova costume anticipata, soprattutto ricordandomi delle abbuffate di cioccolato e lievitati fatte ultimamente. O forse semplicemente mi sento una scossa che attraversa il corpo, che non mi fa stare tranquilla, che mi angoscia anche un po’.
I fatti accaduti negli ultimi giorni intorno al mondo mi hanno segnata: cerco di non pensarci ma ahimè non è più tempo per mettere la testa sotto la sabbia. Ho paura, paura per la mia famiglia, per i miei cari e per il nostro futuro. Vorrei schiacciare delate e non usare questo nostro coffee table come un mero sfogo senza soluzione. Non è da me.
E allora mettiamola così: ho voglia di famiglia. Di portare a spasso il mio cane e sedermi nei tavolini della nostra bella città. Fare avanti e indietro da Piazza Duomo e aspettare con ansia l’accensione delle luminarie natalizie nella nostra bella città. Voglio guardare il cielo al mattino e aspettare la neve con impazienza.

Sono andata a fare l’ennesimo esame. 4 tamponi per fugare ogni dubbio su cosa sta accadendo là sotto. Un altro esame del sangue per assicurarci del fatto che non ci fosse alcun fagiolino disperso nel mio corpo, e un sospiro di sollievo il giorno dopo quando da Trieste ho chiamato la mia mamma che mi ha letto il responso delle Beta HCG: negativo. Per cui niente di extra uterino – che sembra quasi extra terrestre – sta avvenendo dentro di me.

Ancora un a volta, il mio corpo – a dispetto della mia mente ansiosa e del mio cuore agitato – ha dato prova di esserci, di essere certo della sua strada e di avere in pugno la situazione. Io continuo a mangiare verdure, prendo acido folico e ferro e compro un computer di bordo – Persona, si chiama così, vero? – , perché adesso bisogna essere scientifici, al rogo la spontaneità. Occorre la programmazione a quanto pare.
Fanno presto i dottori: con una sonda nel tuo corpo, cambiano espressione e lanciano giudizi. Anche solo con gli occhi. Anche solo così, senza pensare che magari a un semplice movimento di occhi per noi corrisponde il responso ad anni di sogni. Fanno presto anche certe persone del famoso cerchio magico:  se non è destino, è inutile accanirsi”. Queste parole mi hanno ferito più di ogni coltello. Ma che ne sai tu di qual è il mio destino?Cambio idea con più facilità con cui ordino la pizza, che ne sai del mio destino?E soprattutto come ci si permette di ipotizzare soluzioni a problemi che ad ora non sono nemmeno ancora fondati?

Insomma, negli ultimi giorni il mondo mi è crollato 5 volte ed è stato ricostruito altre 10 volte. L’importante, dico io, è restare in piedi. Che poi anche se si cade, c’è sempre modo di rialzarsi.
Comunque sia pare che questo cuore agitato sia in grado di cicatrizzare al volo – meglio di un cicatrene – ferite e tagli ma soprattutto dimentica in fretta lo sgarbo, perché il fine ultimo è sempre amore, e nell’amore avverranno tutti i passi che occorrerà fare.

Come ogni weekend oggi ho preparato un hummus ma questa volta in versione natalizia. Tra l’altro per noi vegetariani è una fonte ottimale di proteine e fibre. Un must have nel nostro frigorifero e almeno un paio di cucchiai accompagnano sempre i nostri pasti.
Ecco la ricetta.

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Hummus di aglio arrostito e mirtilli rossi
Prima di iniziare ecco cosa vi servirà: un frullatore ad immersione
Nel carrello della spesa: 1 scatola di ceci precotti, 2 cucchiai di tahine, il succo di un limone, sale qb, olio evo qb, 3 spicchi di aglio, rosmarino, una manciata di mirtilli rossi.

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Per prima cosa, arrostite l’aglio in un wok, con olio evo e rosmarino, a fiamma dolce. Prendete intanto i mirtilli rossi e lasciateli rapprendere in un po’ di acqua. Quando l’aglio sarà pronto, versatelo – con il suo olio – in una ciotola dove avrete sgocciolato i ceci. Aggiungete i mirtilli rossi, la tahine e il succo di 1 limone. Frullate tutto avendo cura di non lasciare alcun pezzo intero. Servite con chips di verdura oppure con focaccia o pita bread.

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Credits
Foto by Alessandro Madami


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