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La ricetta del weekend: la vellutata di patate dolci

Creato il 29 novembre 2015 da Agipsyinthekitchen

Eccoci tornati: la casa è fredda e rispetto ai 33°C della Repubblica Domenicana, siamo in pieno shock termico, e giusto per non farci mancare nulla – oltre al sacco di biancheria sporca e alla cesta piena di cose da stirare, ho un bel raffreddore.

Ho appena fatto ripartire i caloriferi, sto bevendo il cappuccio alla mandorla – quanto mi era mancato!- e mi rimetto in pari con voi e con le mille email a cui rispondere. C’è anche da addobbare la casa e preparaci al trasloco.
Prima di partire avevamo preparato questa ricetta, che doveva andare online due giorni fa, ma complici i wifi dell’isola non troppo funzionanti, vi regalo una ricetta per la vostra domenica sera.

Io ho voglia di Natale: mancano 26 giorni e ho bisogno , quest’anno più che mai, di credere che tutto andrà bene. Ho bisogno di pensare che la magia del Natale ci regali emozioni da tenere strette, e che Babbo natale quest’anno ascolti con un po’ più di riguardo i nostri sogni, e legga con attenzione le nostre letterine.

Cosa chiedo?in realtà non ci ho ancora pensato veramente…proviamoci ora, facciamo una brutta copia della lettera vera.

Caro Babbo Natale,

non so se sono stata abbastanza brava. O abbastanza umile. O abbastanza paziente. So che però ce l’ho messa tutta, e soprattutto in questo tutto, ho aggiunto molto cuore. So che ancora ti cerco in ogni posto dove vado, e fermo ignari passanti che mi ricordano di te. E poi cerco le lucine tutto l’anno e accendo la mia stella anche nelle notti buie d’estate.
Quindi forse, oltre al carbone, mi piacerebbe chiederti un po’ di cose. Cose vere e desideri che rimbalzano in testa da un po’. Ma comunque così veri come mai prima di ora.
Vorrei una tuta in cachemire e una bella borsa weekend / da bagaglio a mano. Di quelle chic, grandi e capienti, dove mettere libri, agenda, riviste, passaporti. Vorrei un biglietto per New York, uno per un bel tour dei paesi nordici, un autunno irlandese e un 31 dicembre 2016 a Boston, in mezzo alla neve. Non disegnerei anche Taithi, ma in cima alla lista, se devo scegliere, vorrei un biglietto per la Tasmania e la Nuova Zelanda.
E in tutto questo girovagare, con il mio gitano, ofcourse, che come mi insegni tu, non c’è gioia più grande di condividere questi viaggi con chi si ama, mi piacerebbe che un fagiolino fosse concepito così che magari – dico così, a caso- se dovesse succedere in Svezia o in qualche isola del nord Europa, avrò la scusa per chiamarla Astrid se è femmina e per la legge della reincarnazione magari arriva bionda bionda e amante di zenzero e cannella come la sua mamma.

Una lavasciuga – che ODIO avere i panni stessi in casa d’inverno, tua moglie sono certa che capirà – e un divano di quelli giga mega dove da bravi orsi quali siamo io e il Gitano, buttarci dentro ad ogni autunno e inverno e serata piovosa primaverile che verrà.

Ti chiedo pace e serenità e un tavolo di legno grande nella casa nuova, dove finalmente poter riunire le nostre famiglie, davanti al caminetto – che chicca: questo è stato fatto solo per te, così che puoi scendere più in fretta e lasciare i doni per tutti i Natali che verranno. Vorrei anche riuscire a fare di nuovo surf, magari a Biarritz, così che poi possa fare una scorpacciata di ostriche e birra quando esco dall’acqua – le ostriche sono l’unico vizio, insieme alla brandade di baccalà e alle cozze, a cui non sono ancora riuscita a rinunciare da veggie doc quale stiamo cercando di diventare.

Ecco, penso sia tutto. Posso dirti che in cambio, quest’anno, prometto di diventare più gentile. Di smettere di pettegolare come una gallina e di fare beneficenza: se tutto ciò che ti ho chiesto arriva, mettiamola come un fioretto. Vado in India con A. e facciamo del bene concreto. Che sia cucinare per i bimbi, o portare sorrisi dove necessitano di un raggio di vita. Sfiderò blatte e ragnacci e non mi lamenterò  delle zanzare.

Con affetto, tua Gipsy.

ps. se ti avanza un po’ di spazio, ti chiederei anche se il mio didietro possa…salire un pochino e recuperare la gravità dei 20 anni. Così…tanto per.

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Ecco la nostra ricetta, per la vostra serata di pensieri e coperte.
Vellutata di patate dolci e sciroppo d’acero, profumata al mandarino
Prima di iniziare, per questa ricetta avrete bisogno di un frullatore ad immersione.

3- 4 patate dolci, il succo di un mandarino, 1 spicchio di aglio, 1 bricco di latte di cocco, timo fresco, mandorle pelate, 200 ml di sciroppo d’acero, 1 cucchiaio di cannella, sale&pepe qb, 1 tazza di succo di mele, 1 tazza di brodo vegetale, un cucchiaino di noce moscata.
Accendete il forno a 180°C. bucate le patate dolci con una forchetta, avvolgetela in stagnola e mettete in forno per circa 50 minuti.
Nel frattempo in una pentola anti aderente versate lo sciroppo d’acero, aggiungete la cannella e riscaldate fino a quando avrete ottenuto una consistenza tipo miele.Quando saranno morbide e si saranno quindi raffreddate, pelatele e mettete tutto nella nostra pentola dove abbiamo fatto scaldare lo sciroppo d’acero. Aggiungere il brodo vegetale e il succo di mela, il timo, la mosce moscata, sale e pepe. Riscaldate per circa 10 minuti, mescolando e aggiungendo il succo di mandarino. Mantecate con il latte di cocco. Servite calda, con sopra della granella di mandorla.

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