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Dal confronto tra governo, sindacati e imprese sulla riforma del mercato del lavoro
Si è svolto oggi il confronto tra governo, sindacati e imprese sulla riforma del mercato del lavoro. Un incontro delicato dopo la 'falsa partenza' della scorsa settimana. Al tavolo della sala verde erano presenti per il governo il ministro del Lavoro Elsa Fornero, il viceministro Michel Martone, il ministro dello Sviluppo Corrado Passera e il viceministro dell'Economia Vittorio Grilli. Per Confindustria il presidente Emma Marcegaglia e il direttore generale Giampaolo Galli. Per Rete Imprese Italia ha partecipato il presidente di turno, Marco Venturi; per l'Alleanza delle cooperative, il presidente Luigi Marino. Al gran completo la pattuglia sindacale con i leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti e Giovanni Centrella.
"Auspichiamo un incontro fruttuoso", ha detto la Fornero aprendo l'incontro a Palazzo Chigi, sottolineando subito dopo che il governo vuole dialogare con le parti sociali ma "farà di tutto per prendere il treno della riforma". "Se lo facciamo insieme siamo contenti, altrimenti il governo cercherà comunque di farlo". "L'incontro di oggi non è rituale - ha tenuto a precisare il ministro - perché l'Europa, il mercato, noi e voi sappiamo che questa è un'occasione per fare una cosa buona per il mercato, e che, se non la cogliamo, perdiamo". In ogni caso, "saremo giudicati dagli italiani che hanno subito esclusioni e non hanno avuto prospettive appiattendosi su precarietà e basse aspirazioni".
Il ministro Fornero, che ha proposto un nuovo appuntamento "tra 10 giorni" sottolineando come ci sia "un vincolo di tempo e di risorse" ma come sia meglio "chiudere in 2 settimane che in tre", ha illustrato gli obiettivi principali della riforma: "distinguere tra una flessibilità buona, in uscita e in entrata, e una cattiva"; distribuire uniformemente le "tutele sia nei segmenti del lavoro sia nel ciclo di vita della persona". E propone "gruppi di lavoro flessibili" per ragionare sui capitoli della riforma del mercato del lavoro.
Anche sulla riforma delle pensioni Fornero è stata molto chiara e diretta: "La riforma delle pensioni non si tocca, non voglio essere arrogante, ma ha determinato la riduzione dello spread", ha detto.
Dunque, un confronto quello di oggi che proseguirà anche con incontri "congiunti o separati" con le parti sociali "già dalla prossima settimana". "Dato che abbiamo tempi stretti, il governo è disponibile a parlarvi congiuntamente o separatamente, già dalla prossima settimana. Poi possiamo fare altri incontri di questo tipo", ha aggiunto Fornero lasciando comunque a sindacati e imprese la libertà "di organizzarvi come credete".
"Sulla riforma del mercato del lavoro sono puntati i riflettori dei mercati finanziari e delle istituzioni europee". A sottolinearlo è stata Emma Marcegaglia: "Mercati e investitori aspettano di vedere come faremo questa riforma, che dimostrerà la capacità di cambiamento del Paese". "Condividiamo completamente l'obiettivo di una maggiore occupazione e di un aumento dei salari", ha poi sottolineato la leader di Confindustria aggiungendo che "l'articolo 18 crea dicotomia drammatica, pesantissima all'interno del mercato del lavoro. Questo tema è posto, è sul tavolo" della riforma. Marcegaglia riporta quindi il ragionamento del ministro sulla flessibilità in entrata che può essere "buona e cattiva. Su questo siamo d'accordo, se ci sono delle false partite iva si tratta di ragionare su questi, se ci sono delle forme contrattuali non a tempo determinao che dovrebbero essere indeterminati si può aguire con un aumento dei contributi". Il presidente di Viale dell'Astronomia ha assicurato che "c'è l'accordo tra tutte parti" sulla necessiità di mantare la flessibilità in entrata combattendo gli "abusi". Per quanto riguarda la flessiblità in uscita "non affrontiamo il tema in termini ideologici, però pensiamo che il tema del reintegro deve valere in modo chiaro per tutti i casi di licenziamenti discriminatori o nei casi in cui legge dice che il licenziamento è nullo".
L'intervento del governo per una "buona" flessibilità sarà "il segno della buona volontà del governo, della sua coerenza sulla riforma del mercato del lavoro", ha detto dal canto suo il leader Cisl, Raffaele Bonanni, che "apprezza l'intenzione dell'esecutivo di voler contrastare la flessibilità cattiva e il suo uso 'fraudolento'". "Noi tratteremo fino alla fine non daremo l'esca a nessun estremista che aizzi allo scontro ma il governo faccia lo stesso", ha aggiunto. Tra gli obiettivi, ha sottolineato Bonanni, "c'è l'occupazione dei giovani con il superamento della flessibilità negativa attraverso più e maggiore formazione, il rilancio dell'apprendistato, l'incentivazione delle assunzioni. Su questi temi la Cisl sarà rigorosissima".
Il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, ha utilizzato l'incontro per lanciare un allarme: "Nel 2012 avremo 250mila posti di lavoro in pericolo. Questa emegenza va affrontata con razionalità e urgenza". "Gli obiettivi posti dal governo sono condivisibili e sono d'accordo con l'idea di concentrare la discussione su metodi e strumenti per raggiungere questi obiettivi". Il sistema degli ammortizzatori sociali, ha sottolineato Angeletti, "fino a ora, ha funzionato e perciò andrebbe preservato".
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Repubblica.it]
- La Riforma del Lavoro in cinque capitoli (Guidasicilia.it, 24/01/12)
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