Nel paese dove tutti si dichiarano riformisti c’è una riforma che non viene mai neanche presa in considerazione. Forse perché l’oggetto di questa riforma è costituto da un gruppo sociale in grado di ricattare più di ogni altro sia il potere politico sia la sensibilità dell’elettorato.
Si tratta delle Forze dell’Ordine. Quando si parla delle Forze dell’Ordine si parla sempre e solamente di maggiori investimenti. La benzina per rincorrere i mafiosi, la carta per le fotocopie, chip da impiantare nel cervello degli agenti per aumentarne il quoziente intellettivo medio. Anche il “cittadino” è incoraggiato ad indignarsi nel caso sia previsto qualche taglio in quella direzione. Se si tagliano scuole, servizi sociali, servizi sanitari, pensioni, si provoca qualche manifestazione facilmente gestibile e si va avanti con l’ascia. Tutto fa brodo. E i tagli passano come riforme grazie anche ai grandi editorialisti di giornali come il Corriere della Sera.
Eppure nessuno si è mai sognato di intraprendere la discussione sulla riforma di un settore che ne avrebbe bisogno più di molti altri.
In Italia esistono cinque corpi distinti con compiti spesso sovrapponibili. Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Locale, Esercito, Polizia Penitenziaria.
Oltre a questa selva di corpi diversi e competenze concorrenti è importante rilevare la sovrabbondanza di personale. Un totale di quasi 500.000 addetti. Per ogni 100 mila abitanti, in Italia ci sono circa 559 agenti, in Francia ce ne sono solo 210, in Germania 294, in Gran Bretagna 259. In pratica il doppio degli altri paesi europei.
Quando ci si chiede dove si potrebbero trovare le risorse per le università e la scuola pubblica o per gli ammortizzatori sociali perché non dare un’occhiata al mondo delle divise? Tra stipendi inutili e un patrimonio immobiliare immenso impiegato altrettanto inutilmente ci sarebbe quanto basta per risolvere i problemi che affliggono da sempre il mondo dell’istruzione e della ricerca. Si potrebbe risparmiare anche tanto lavoro a un genio come la Gelmini.
Mi direte che questa è pura demagogia. Per convincermi però dovrete spiegarmi da cosa ci deve difendere un esercito di 114.000 unità. Dall’invasione della Svizzera? E a cosa servono tutti quei corpi di polizia? Non basterebbero la Polizia di Stato e la Polizia Locale come in qualsiasi altro paese? A cosa servono i Carabinieri? A farci ridere nelle barzellette?
Nessuno, neanche il fantomatico movimento cinque stelle, che nel frattempo chiede l’abolizione delle Province si chiede se non sia il caso di mettere mano in quel coacervo di interessi e privilegi che sono le Forze dell’Ordine. Forse è il caso però che qualcuno cominci a pensarci.