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La rimembranza. A John De Leo

Creato il 09 luglio 2013 da Scribacchina

Libera rilettura di “A Silvia” (Giacomo Leopardi).
Silenzio in sala, grazie.

***

Giovannino, rimembri ancor
quel tempo della tua vita musicale,
quando gl’acuti d’Ian Gillan splendean
nell’ugola tua ridenti e fuggitivi?

Sonavan li Quinto Righi tutt’intorno
al tuo perpetuo canto.
Io gli studi (de’ basso) leggiadri
talor lasciando e le sudate lavorative carte,

porgea gli orecchi al suon della tua voce,
ed alla man veloce che percorrea l’imaginario manico*
d’un iStrumento a te gradito: talora basso fretless sonato colle nude dita,
talaltra frettato basso sonato colla tecnica denominata slap:
(* dal minuto 4.13 in avanti; ai cultori dei Weather Report raccomando l’ascolto dal minuto 1.34)

Che cori, Giovannino mio!
Quando sovviemmi di cotante note sparse lungo la via**,
l’ugola tua lanciata in perigliosi viaggi,
l’ugola mia sventatamente perduta nell’inutile rincorsa:
(** tentare di canticchiare Zahra mentre si sta guidando non è impresa così semplice…)

O Giovannino, o Massimino,
perché non rendi poi
quel che prometti allor? perché di tanto
inganni i fans tuoi?

Già ai tempi di Bassano
la speme del novello album
salutava l’alma mia;
negaron i fatti la sua venuta.

Questo è il mondo, domandi? questa la sorte tua?
Partorir album a cadenza periodica?
Temo di sì, Giovannino.
Temo di sì.

Orsù, dunque,
pria che ‘l mefitico sigaro inaridisca la voce tua,
presta orecchio alla speranza degl’ascoltatori
e partorisci l’opera.

***

Parafrasi
Qualche anima pia sa dirmi quando uscirà il nuovo album di John De Leo?

:-D


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