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La Rinascente e il Salone del Mobile 2016‏

Creato il 19 marzo 2016 da Lago Blu @lagoblu
LA RINASCENTE HELLA JONGERIUS
L’installazione di Hella Jongerius & Louise Schouwenberg che mette in luce il dietro le quinte del complesso mondo del Design. La Rinascente rinnova per il terzo anno la partnership con Serpentine Galleries e porta nella Design Week milanese un nuovo progetto, che si distingue per la forza concettuale e l’originalità dell’esecuzione creativa. A Search Behind Appearances indaga su cosa si cela dietro le apparenze e lo fa attraverso un gioco di ombre, dove i contorni degli oggetti si dissolvono, per poi ricomporsi dando vita a nuove forme e a nuove interazioni. L’installazione è di Hella Jongerius e Louise Schouwenberg e dal 12 al 17 aprile prende forma nelle otto vetrine della Rinascente che danno su piazza Duomo. La prima e l’ultima sono dedicate alla spiegazione del progetto, mentre le sei centrali accolgono tessuti dalla trama complessa su cui vengono proiettate ombre, generate dal movimento continuo di piccole lettere e modelli in scala di oggetti di design. Così macchie di colore si trasformano gradualmente in oggetti, che diventano lettere, poi parole, frasi e infine storie, prima di riprendere i contorni noti originari. Oppure cambiano forma, si suddividono in nuovi oggetti e si fondono tra di loro fino a tessere una rete di relazioni. Il meccanismo animato che produce le ombre naturalmente non è nascosto, al contrario è reso manifesto al visitatore, che viene in questo modo invitato a “leggere” la realtà celata dietro le immagini e la relazione che si crea tra le stesse all’interno di un contesto più ampio. Una metafora visiva, dunque, dalle importanti implicazioni teoriche, poiché pone la questione degli attuali possibili sviluppi del Design e del suo rinnovo culturale all’interno del contesto commerciale rappresentato dal Salone del Mobile. Già nel 2015 Hella Jongerius e Louise Schouwenberg, proprio al Salone, avevano presentato il manifesto Beyond the New – A Search for Ideals in Design, in cui affrontavano il tema della mancanza di interconnessione profonda tra consapevolezza culturale, impegno sociale e ritorno economico nel Design. Il lavoro di quest’anno mantiene invariato il campo d’indagine, ma supera l’atteggiamento critico, pone l’accento sul potenziale del Design e offre strumenti per “leggerne” il valore reale: rivolgendo lo sguardo al contesto in cui è inserito e alla trama di relazioni di cui fa parte. Julia Peyton-Jones e Hans Ulrich Obrist, rispettivamente Direttore e Condirettore di Serpentine Galleries commentano il progetto dicendo: “La Serpentine ricerca continuamente nuovi modi per presentare arte, architettura e design. La collaborazione con la Rinascente è arrivata al terzo anno e A Search Behind Appearances rappresenta un’opportunità unica per trasformare temporaneamente il department store in un’estensione della nostra Galleria. Siamo estremamente felici che Hella Jongerius abbia accettato di creare questo straordinario progetto.” Alberto Baldan, Amministratore Delegato della Rinascente, afferma: “la Rinascente tiene davvero molto a questa collaborazione con Serpentine, tanto che siamo alla terza replica. Le vetrine della Rinascente e l’entrata del negozio che si trasformano nella galleria londinese durante la Design Week potrebbe sembrare un azzardo, invece è un’occasione di riflessione e di stimolo per noi e per chiunque voglia osservare le nostre vetrine, che diventano altro da sé. Hella Jongerius e Louise Schouwenberg quest’anno con le loro installazioni, ci invitano a riflettere proprio sulle forme del design: scomponendole e mettendole a nudo. Donandoci un modo nuovo per cogliere le complessità oltre la superficie degli oggetti e delle forme che invaderanno ogni angolo della città.” 
ANNEX EMOJI LA RINASCENTE
La Rinascente in collaborazione con la Central Saint Martins University of the Arts London presenta un live project interattivo basato sul concetto di contaminazione tra reale e virtuale, nelle vetrine di annex dal 12 al 17 aprile. Il mondo digitale ha contaminato quello fisico, dando vita a una nuova percezione di realtà. È questo il senso profondo di #Emojimilan, l’installazione interattiva che dal 12 al 17 aprile si sviluppa nelle vetrine di annex la Rinascente in via Santa Radegonda a Milano. Il progetto è stato realizzato dal gruppo di studenti che ha vinto il concorso lanciato dalla Rinascente nell’ambito del programma Spatial Practices della Central Saint Martins University, UAL. L’obiettivo era proporre un concept che potesse generare un’installazione capace di coinvolgere il pubblico. L’idea si è sviluppata attorno alla volontà di dimostrare come siano le persone e il loro vivere la città a determinarne essenza e cultura. Ne sono un esempio i messaggi che la rappresentano sui social, così ricchi di emoticon da aver generato un nuovo linguaggio pittografico universale, condiviso e comprensibile a tutti. Questo concept prende vita in due vetrine dove vengono installate una veduta di Milano e una di Londra, entrambe ibridate con emoticon di ogni tipo, evocativi di come le persone interagiscono con la città. Il pubblico è invitato a scattarsi foto di fronte alle due vetrine e a pubblicarle sui social con l’hashtag #Emojimilan, da qui vengono uploadate sugli schermi posizionati all’interno delle vetrine stesse. Questo lavoro di montaggio è eseguito live dagli autori del progetto, posizionati in una terza vetrina che fa da backstage. Nasce così un’installazione che rappresenta in modo decisamente creativo lo spirito del nostro tempo e che non manca di un lato ludico, evidente nel gioco di ritrovare se stessi in vetrina. 
Pei-Hsin Chen Pei-Hsin Chen si è specializzata in architettura e ha lavorato presso la URS127 Design Gallery, la prima area di Taipei, sua città natale, soggetta a riqualificazione urbana. È stata responsabile esecutivo durante il processo di fondazione della Gallery e ne ha curato i lavori. Oltre ai ruoli svolti all’interno della Gallery, è stata socio di H∞H Design Studio, che ha fornito assistenza alla Gallery con alcuni progetti per diverse mostre e ha organizzato eventi per offrire un aiuto nel miglioramento dell’identità degli ambienti. Ha inoltre guidato The Seven Plays, producendo opere in spazi non convenzionali, diversi dai teatri tradizionali. Dopo aver svolto attività professionali alquanto complesse, attualmente sta seguendo il corso di laurea Narrative Environments presso la Central Saint Martins, UAL e il suo desiderio è cogliere sempre più opportunità per narrare storie avvincenti in contesti diversi. 
Ryan Lewis Ryan Lewis è spatial designer/maker e studia presso la Central Saint Martins, UAL. Ha conseguito un Foundation degree in Arte e Design presso la UCA, a Canterbury. Ha lavorato a progetti reali, tra cui la progettazione e la realizzazione di un padiglione per un caffè all’aperto presso la UCA. Ha collaborato con EXYZT e Nicolas Henninger al progetto per Union Street, realizzando strutture e spazi di incontro per la comunità locale. Inoltre, Ryan Lewis progetta e realizza arredi, spazi espositivi e ha ideato campagne di visual communication per un’agenzia che si occupa di recensire Bloody Mary. Il suo ultimo lavoro presso La Rinascente è il suo primo incarico internazionale. Al momento, Ryan Lewis è attivo sulla scena londinese dove frequenta l’ultimo anno della facoltà di architettura. 
Symeon Banos Symeon Banos segue il corso di laurea in Narrative Environments presso la Central Saint Martins, UAL e ha ricevuto diverse borse di studio, tra cui la Vice Chancellor Scholarship e MANE Bursary. Durante il suo percorso di studi estremamente creativo presso la facoltà di architettura della National Technical University di Atene (NTUA) ha sperimentato numerose modalità espressive e metodi estetici per esprimere idee diverse e ridefinire la propria identità come architetto. #architectsjustwannahavefun Unendo l’architettura alla cultura pop e dando vita ai propri disegni, Symeon Banos cerca di creare piccole favole e raccontare storie diverse. Parallelamente al percorso accademico, ha collaborato con web designer, fotografi di moda e artisti, per soddisfare il suo profondo interesse verso una vasta gamma di ambiti di applicazione del design, come la moda, i tessili, le arti rappresentative e la fotografia. Di recente, ha curato una mostra intitolata “DeCorbuziers”, un “memoriale” alternativo, di stampo pop e neogotico dedicato a Le Corbusier, con il patrocinio della NTUA e della Fondation Le Corbusier. Attraverso il corso di laurea in Narrative Environments, Symeon Banos vuole esplorare i rapporti tra lo spazio e l’esperienza informativa che esso può offrire. Ma soprattutto, tramite i rapporti interdisciplinari che esistono all’interno della CSM, intende collaborare a diversi ambiti per trovare una propria dimensione che si colloca tra l’architettura, l’arte e l’exhibition design.

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