La rinascita di Pato senza infortuni (lontano dal Milan)

Creato il 26 agosto 2014 da Aplusk

Ogni tanto, in Italia, si torna a parlare di lui. Alexandre Pato ha lasciato piccoli segni del suo talento da noi, ma mai una traccia indelebile.
Complici i ripetuti infortuni avuti in Italia, al Milan, per i quali sembrava davvero impossibile trovare una cura. Viaggi al di là dell’Atlantico, da esperti e luminari vari, per tentare di porre fino allo strazio di non poter mai calcare il campo con costanza; e questo nella carriera di un ragazzo che sembrava avere tutto per diventare un fenomeno.

La rinascita di Pato senza infortuni dopo il Corinthians

Il paragone con Balotelli - per chi se li ricorda, agli inizi, a distanze parallele – premiavano il brasiliano. Ceduto però al Corinthians per 15 milioni di euro nel gennaio del 2013, mentre il cattivone Balotelli – nonostante abbia deluso al Manchester City, al Milan, in Nazionale… – è stato ora pagato dal Liverpool 20 milioni di euro. L’avventura al Corinthians di Alexandre Pato lo ha visto scendere in campo 37 volte e segnare 12 gol. Ma quella al Timao è stata un’avventura da dimenticare, con il tentativo di linciaggio dei tifosi esasperati dall’indolenza mostrata durante il soggiorno in patria.

La qualità delle prestazioni non ha convinto, ma sotto l’aspetto della integrità fisica sono arrivate quasi da subito risposte importanti. Pato, in Brasile, ha iniziato a giocare con costanza; incidenti di percorso a parte. L’avventura al San Paolo (dove è arrivato in prestito) sembrava destinata a ricalcare quella al Corinthians: scarso rendimento e nessun gol decisivo. Invece, con la ripresa del campionato, sembra finalmente essere arrivata la svolta di una carriera travagliata: da oltre un mese gioca con costanza al fianco di Kakà e duetta con quel Ganso corteggiato a lungo dal Milan.

Ma il rischio di perdere uno dei talenti potenzialmente più grandi del calcio mondiale non è scongiurato, fino a una manciata di mesi fa la situazione del brasiliano era sportivamente tragica. Ecco cosa scriveva di lui Davide Coppo su Studio. Ne riporto un estratto: «…Pato ha già fatto tutto quello che un calciatore può fare, l’ha fatto velocemente, l’ha fatto bruciando come una torcia di fosforo, squagliandosi e consumandosi con un’apparente irrazionalità tipica dei pazzi, dei lunatici e dei monomaniaci, e dopo essere stato tra i più forti della sua generazione, Pato a ventiquattro anni è finito». Così, per lo meno, sembrava.

La rinascita di Pato senza infortuni: gol e prestazioni convincenti

La sua stagione sembra arrivata a una svolta positiva, conta 16 gare e 6 reti all’attivo, ma è la convinzione con cui il Papero va in campo che sta conquistando (finalmente) tutti. Sentite cosa dice di lui il tecnico del San Paolo, Muricy Ramalho: «Adesso è un piacere vederlo giocare, sta tornando il giocatore che conoscevamo». Pato ha superato gli infortuni cronici che lo bloccavano durante l’esperienza in Italia e lo ha fatto lontano dal Milan, segno che (forse) qualcosa non funzionava nella scelta delle cure e dei metodi perseguiti da parte dello staff sanitario del club . Ora si parla di un interesse del Torino che vorrebbe portarlo in Italia in caso di partenza di Alessio Cerci. Al momento, sono solo voci.


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