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La rinuncia

Creato il 03 marzo 2013 da Pim

La rinunciaSe si vuole avere un esempio di che cosa significhi l’assunzione di un atteggiamento depressivo, nel senso kleiniano del termine, viene naturale rifarsi alla rinuncia del soglio pontificio da parte di Joseph Ratzinger. Gesto inaudito, sufficiente a definirne la grandezza, indipendentemente dal giudizio storico sulla sua figura e a prescindere dalle convinzioni ideologiche o religiose. La massima autorità di un’istituzione decide di farsi da parte perché ritiene di non essere più capace di adempiere alle proprie funzioni.

Depuriamo questo gesto dalla dietrologia spicciola, consideriamo invece vere le motivazioni che Ratzinger ha fornito - d’altra parte, le sue attuali condizioni sono facilmente inferibili dalle immagini televisive. Si può commentare secondo una logica strettamente laica, psicologica, facendo riferimento all’orientamento depressivo, che ha a che fare con un modo di porsi nei confronti di se stessi e del mondo. La massima autorità religiosa della Chiesa, secondo la tradizione cristiana erede dell’apostolo Pietro e illuminata dallo spirito divino, riconosce di non essere onnipotente, si rende conto dei limiti che impongono l’età e la sofferenza fisica, prende coscienza della propria fine. Si tratta di un’operazione che comporta un lavoro mentale faticoso, che mette a contatto con la parte più vulnerabile di sé. Il rifugio nelle attività mondane, progettarsi idealmente nel futuro, sarebbe tuttavia soltanto una fuga dal compimento del proprio destino. Nel momento in cui accetta questa umiliazione, il papa diventa un semplice pellegrino che cerca un luogo nascosto e tranquillo dove morire.

L’uomo che sente di essere arrivato al termine dei propri giorni non si arrocca così nell’arroganza, nella negazione - esempi tipici secondo la Klein di un funzionamento schizoparanoide - ma accede consapevolmente a una saggezza fondata sulla realtà della propria finitezza. Questo esporsi docile alla drammatica fragilità dell’esistenza richiede, paradossalmente, una forza eccezionale. E ci offre la testimonianza di uno stato mentale adulto non trionfante nella sua autorità, non ebbro di potere, bensì alla ricerca di una possibile risposta alle domande ultime che la vita pone.


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