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>>La ripresa economica è una balla colossale

Creato il 15 novembre 2013 da Felice Monda

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Come si fa a parlare di ripresa economica?

Come si fa a parlare di ripresa economica in un paese ridotto allo stremo come il nostro?

Come si fa a parlare di ripresa economica imminente in un paese con tanta disoccupazione, tanti cassintegrati, esodati, inoccupabili, scoraggiati etc.?

Evidentemente, almeno per adesso, quella della ripresa economica è una balla colossale raccontata da telegiornali, internet, dai media tutti, raccontata da politici e giornalisti, raccontata da coloro che credono alle favole, raccontata da coloro che vivono anni luce lontani dal paese reale.

Migliaia di cittadini o si sono impoveriti con la crisi economica e con le riforme di austerità e rigore o sono ridotti alla miseria e alla povertà.

Un euro che sta letteralmente strangolando molti cittadini del sud Europa, un euro insostenibile per Portogallo, Grecia, Italia e Spagna, un euro insostenibile per tanti europei ridotti alla fame per le riforme attuate riguardo al mercato del lavoro e riguardo alle pensioni oltre a riforme impopolari che colpiscono il welfare e i servizi pubblici.

Il neoliberismo che avanza con i suoi sostenitori parla di ripresa economica mentre ampie fasce della popolazione europea sono ridotte ai minimi termini.

Un economicidio legale portato avanti da governi complici di banche, finanza e mercati, complici dei poteri forti e delle lobbies.

La luce in fondo al tunnel evocata da tanti sembra sempre più lontana per tante famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese.

E poi vi è una generazione di giovani ridotta ad essere senza futuro, senza speranze, senza ambizioni, senza sogni, insomma una generazione perduta, sacrificata in nome dell’euro, in nome della crisi del debito, in nome della crisi economica più grave dal dopoguerra, provocata tra l’altro da un’eccessiva finanziarizzazione del sistema economico mondiale, provocata tra l’altro da un processo inarrestabile di globalizzazione dei mercati, provocata tra l’altro dalla deregulation dei mercati che viene portata avanti da decenni.


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