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La riscoperta del parlamento

Creato il 17 novembre 2011 da Speradisole

LA RISCOPERTA DEL PARLAMENTO 

LA RISCOPERTA DEL PARLAMENTOSpinta dalla curiosità  e per conoscere le reazioni di tutti coloro che fino a ieri erano i vecchi governanti, ho seguito tutti i talk show e i programmi di approfondimento che ho potuto, facendo zapping, di qua e di là. Da porta a porta a Gad Lerner, da Ballarò, dall’Annunziata, al Tg2 e Tg3 linea notte.

In tutti questi “spettacoli” della politica una parola rimbalzava continuamente ed era “parlamento”. Sostanzialmente una novità in quegli approfondimenti televisivi.

Tutti, ma proprio tutti, dal Pdl alla Lega, da Casini a Di Pietro, hanno ribadito che i progetti di legge, o gli interventi che questo governo Monti, proporrà, dovranno essere discussi in Parlamento e poi approvati.

Per la verità il PD l’ha sempre sostenuto, ma non è mai stato ascoltato.

E’ il parlamento che deve licenziare le leggi proposte dal governo o dalle regioni. Ma la caterva di Decreti legge del governo Berlusconi, aveva di fatto annullato l’attività parlamentare, riducendolo alla mera funzione ragionieristica, quella di dover trasformare in legge i decreti governativi, entro 60 giorni. Oppure prorogarne ancora l’efficacia, dato che i decreti entrano in funzione immediatamente e l’approvazione parlamentare avviene dopo.

Nei casi in cui tale conversione non avveniva, la tattica del governo Berlusconi, ma anche di Tremonti,  era quella di inserire di tutto e di più in un maxiemendamento, presentarlo alle camere e chiedere la fiducia.

In questo caso, la discussione parlamentare era azzerata, e due o tre persone di cui ricordiamo le più folcloristiche come Scilipoti, potevano decidere, a seconda delle convenienze economiche personali, il destino di un provvedimento o la fiducia al governo. (Il mercato delle vacche parlamentari, di stampo berlusconiano).

Ora, fa piacere sapere, che il parlamento riprenderà le sue funzioni e discuterà finalmente le leggi prima di promulgarle, perché è così che funziona una repubblica parlamentare. Berlusconi l’aveva ridotta ad una repubblica del governo, o dei decreti legge o delle fiducie. Uno dei tanti assalti alla Costituzione.

Vedremo se davvero il parlamento si riprenderà le sue prerogative e se nel corso della sua naturale attività saprà migliorare o accettare le proposte del nuovo governo.

Le premesse ci dicono che assisteremo, con ogni probabilità, ancora a show spettacolari, stando alle dichiarazioni di Berlusconi, che evidentemente crede di poter decidere quando e come gli pare, seduto nei banchi parlamentari.

La posizione è diversa e se ne accorgerà.  Può darsi che lo sfavillio promesso, resti uno sfavillio. Appunto.



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