Torniamo a parlare delle condizioni della discoteca “Lido” di Luino, che si trova in una condizione delicata: nelle prossime settimane verrà pubblicata dal Comune la quarta gara d’appalto. Così, dopo l’articolo pubblicato settimana scorsa nel quale era stato affrontato il problema, ad intervenire è Diego Intraina con alcune riflessioni. L’esponente di SEL Luino ha voluto mettere in risalto alcune problematiche e criticità della struttura, con riferimento all’area Ratti, alle decisioni prese nel PGT ed al rapporto tra pubblico e privato. A rispondergli in merito il sindaco di Luino, Andrea Pellicini, che tiene a precisare alcuni aspetti importanti, delineando un quadro di progettazione unitario anche seguendo le indicazioni che arriveranno nelle prossime settimane dal “Concorso di Idee” per le aree centrali.
L’entrata della discoteca “Lido” di Luino
Le criticità legate alla discoteca “Lido” nel PGT. La discoteca “Lido” di Luino si trova nella zona adiacente all’ex sede della “Ratti” de Intraina, partendo da questo presupposto, crede che “per governare processi pianificatori come quelli riguardanti l’area Ratti e la discoteca ‘Lido’ di Luino è indispensabile e necessaria la concertazione tra interessi pubblici e privati. Il separare le due proprietà è stata una decisione che reputo sbagliata. L’intervento dell’amministrazione Pellicini nel PGT ha confermato l’errore nel disegno previsto, dove lo spirito funzionale sarebbe dovuto essere quello che avrebbe portato alla progettazione di un sistema unitario tra struttura e lago. Attualmente, invece, si tratta di un’edificazione che è riuscita ad essere accettata solo grazie alla preesistenza, poco appetibile, della antica zona industriale dismessa, che credo dovrebbe pretendere una nuova destinazione pianificatoria”.
Perché non mettere in discussione l’attuale struttura della discoteca ‘Lido’? E’ questa la domanda principale che si pone Intraina visto che, secondo il suo parere, “esclusa la Canottieri, sia il campo di calcio che la discoteca sono strutture che nulla hanno a che fare con il lago, tant’è che il campo di calcio è stato definitivamente spostato perché ritenuto non opportuno ad una valorizzazione sensibile del delta del fiume Tresa. Come mai anche l’attuale discoteca non può essere rimessa in discussione visto che, nell’errore di frantumazione pubblico-privata, questa rischia, confermando l’attuale localizzazione insieme alla Canottieri, di compromettere una progettazione capace di dare un senso di coerenza di luogo a tutta l’area? Perché non sono riusciti in questi anni ad affrontare la questione dell’intero sito con una visione unitaria e un progetto che potesse mettere in sinergia i due enti proprietari e le differenti strutture? Una contrattazione attenta, bilanciata e condivisa avrebbe potuto creare nuove opportunità, che nella sconsiderata scelta di frantumazione sono state evidentemente compromesse”.
“E’ incapacità politica amministrativa, presenza di forti presunzioni private oppure vi sono degli strumenti inappropriati?” Secondo Intraina sono queste le tre domande da porsi per capire i motivi che hanno portato la discoteca “Lido” al fallimento. A questi quesiti Intraina cerca di darsi delle risposte: “Per quanto riguarda la condizione pubblico-privata esiste un chiaro problema da parte di questa amministrazione nell’affrontare i processi complessi. Questo nasce da una limitazione strumentale perché insiste nel voler operare solamente con strumenti tradizionali, frutto di un arrugginito pensiero politico non adeguato a tali nuove relazioni. Per quanto riguarda la condizione pubblica, invece, si tratta di una volontà politica non in grado di uscire dalle tradizionali forme di clientelismo consensuale e da opportunità finanziare legate a decisioni esterne dall’Amministrazione Comunale: mi riferisco ad una gestione privatizzata dei bisogni e delle richieste con una scarsa autonomia finanziaria dipendente da bandi di concorso sovra comunali o altro. Riconosciamo che a questa costrizione non sono nemmeno immuni i governi che si dichiarano progressisti o di centro-sinistra, a meno che questi non decidano di concentrarsi su queste specifiche problematiche assegnandogli la giusta priorità e un’adeguata struttura fiduciaria”.
Uno sguardo al futuro sul modus operandi che dovrebbe avere la prossima amministrazione per il “Lido”. “Una nuova visione politica amministrativa – conclude Intraina – deve essere cosciente che deve far un passo indietro al fine di fare avanzare e implementare quelle risorse creative che sono in incubazione nel vivere quotidiano. Lavorare con consapevolezza è l’unica situazione virtuosa che può garantire la creazione di memorie collettive stratificate, capaci di arricchire il mondo dell’intuizione: definizione e soddisfazione dei bisogni e rigenerazione di una nobile idea di politica. È evidente che il passo indietro non va ad eliminare il vero e unico ruolo politico dell’Ente pubblico, che è quello della sintesi; sintesi che dovrà essere organizzata da efficaci strumenti di controllo”.
Le parole del sindaco di Luino, Andrea Pellicini, in riferimento alla discoteca “Lido”. “Ho stima di Diego Intraina e le sue riflessioni sono sempre interessanti. Sul Lido e l’ex zona Ratti – spiega Pellicini -, dovrebbe però ricordare che quando la Sinistra ha governato a Luino, anche con il suo sostegno politico, ha partorito trasformazioni di dubbia opportunità urbanistica, destinando al territorio enormi quantità di cemento (area Borri, Z-7 di Creva, nuovo complesso di Via Lugano, per citare degli esempi) o realizzando opere pubbliche, quantomeno discutibili, come Piazza Libertà o Piazza Piave a Voldomino, con il suo arco di trionfo mai veramente compreso. Detto questo, non mi sottraggo al tema dell’area Lido, interessata, in questo periodo, dagli interventi di riqualificazione della Canottieri, in seguito al finanziamento che il Comune ha ottenuto dalla Provincia di Varese. E’ doveroso fare una premessa. L’amministrazione comunale, con l’approvazione del Piano del Governo del Territorio, ha stabilito che le cosiddette “aree centrali” (area Ratti, area ex Visnova e area Ferroviaria), considerata la loro importanza, meritassero una programmazione urbanistica di secondo livello. E’ stato poi deciso di adottare il procedimento del ‘Concorso di Idee’, strumento in grado di mettere a confronto i migliori studi di progettazione urbanistica nazionali e internazionali, nonché di assicurare massima trasparenza al processo di trasformazione delle aree. Il concorso, presentato in Commissione Territorio, è oggi in corso di pubblicazione. L’obiettivo è quello di addivenire alla trasformazione sostenibile delle aree centrali e di completare il disegno urbanistico della Città, che potrà tornare ad appropriarsi di porzioni del suo territorio fino ad oggi inaccessibili, perché interessate, sin dalla fine del 1800, da massicci insediamenti industriali o da zone ad uso ferroviario, oggi in corso di dismissione”.
“L’area Ratti deve entrare in un disegno unitario, insieme al campo sportivo, alla sede della Canottieri Luino e della discoteca “Lido”. “L’area Ratti, compreso il campo sportivo, la canottieri e la zona della discoteca Lido, rientra, come detto, in questa programmazione di secondo livello, che, come afferma Intraina, non può che essere unitaria. Nel frattempo, però, in attesa degli investimenti privati in grado di realizzare anche gli interessi pubblici (potenziamento delle strutture portuali per lo sviluppo della nautica, prosecuzione del lungolago e ponte ciclo-pedonale verso il boschetto di Germignaga, per citare due esempi), l’area Lido non può rimanere inutilizzata. Abbiamo infatti il dovere, per legge, di intervenire direttamente (con investimenti di risorse pubbliche) o indirettamente (con risorse private in cambio della gestione) per valorizzare il patrimonio comunale. Come è stato necessario provvedere all’immobile della Canottieri che stava cadendo a pezzi, uguale ragionamento va fatto per il Lido, che merita di essere riqualificato con un bar-ristorante all’aperto sul lago e con il recupero di almeno una delle due piscine. Si tratta, infatti, di avere anche una strategia di medio periodo che faccia vivere queste aree in attesa della trasformazione generale. Altrimenti – conclude Pellicini – ci dovremmo rassegnare, ancora per diversi anni, a tenerci una struttura in disuso sul lungolago, con grave pregiudizio per il patrimonio comunale”.
Insomma la discoteca “Lido” è situata in una posizione importante sia a livello strategico, che a livello naturale. Infatti, se da una parte i problemi sono legati al rapporto tra pubblico e privato, dall’altra, invece, c’è una necessità primaria di riqualificare l’area in modo unitario ed appropriato per rendere questa fascia a lago degna della propria bellezza naturalistica, senza aspettare decenni.