La risposta è nelle stelle (USA 2015) Titolo originale: The Longest Ride Regia: George Tillman Jr. Sceneggiatura: Craig Bolotin Tratto dal romanzo: La risposta è nelle stelle di Nicholas Sparks Cast: Britt Robertson, Scott Eastwood, Jack Huston, Oona Chaplin, Alan Alda, Lolita Davidovich, Melissa Benoist Genere: sparkstico Se ti piace guarda anche: Le pagine della nostra vita, The Best of Me, Adaline - L'eterna giovinezza
Caro Nicholas Sparks ti scrivo, così mi distraggo un po', e siccome grazie a Dio sei molto lontano, più forte ti insulterò!
Da quando sei partito c'è una grossa novità. Non mi riferisco al “nuovo” film tratto da un tuo romanzo che ricorda un po' tutti gli altri film tratti dai tuoi romanzi messi insieme. Mi riferisco al fatto che questa volta non l'ho nemmeno odiato più di tanto. Oddio, a tratti è davvero mieloso e stucchevole e le due ore e passa di durata sono una prova di resistenza mica da poco. La cosa è paradossale soprattutto considerando il fatto che il film racconta l'amore tra una ragazza radical-chic collegiala appassionata d'arte e un mandriano bovaro campagnolo che di mestiere cavalca i tori e, per essere considerato un campione, gli basta rimanere in sella per 8 secondi. Hanno fatto un film di due ore e passa su uno le cui performance sono da 8 secondi alla volta, quindi più rapide ancora del veloce e furioso Dom Toretto?
"Di solito duri 8 secondi. Questa volta 10. Complimenti, Scott, è il tuo nuovo record!"
Ho detto che La risposta è nelle stelle racconta una storia d'amore? Mi sbagliavo. Ne racconta due! Utilizzando lo stesso espediente de Le pagine della nostra vita, l'opera sparkstica più celebre, attraverso l'utilizzo delle lettere La risposta è nelle stelle ci propone una seconda storia d'amore. Giusto nel mondo di Nicholas Sparks esistono ancora le lettere. Mandare una cazzo di mail no, eh?
"Britt, cos'è questo?"
"Si chiama computer."
"E si può cavalcare?"
"Troppo divertente, questo internet."
"Già. Scott, come hai fatto a vivere fino ad ora senza Pensieri Cannibali?"
La storia parallela raccontata in queste lettere è quella di due ebrei ai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Uno si aspetta che siano perseguitati dai nazi o almeno dal kung fuhrer Hitler, dopo tutto Nicholas Sparks nei drammoni ci sguazza alla grande. Invece no. Il dramma di questa coppia che vive in maniera tranquilla negli Stati Uniti è più semplicemente che non può avere figli e all'epoca adottarne era un po' un casino. Non perché erano ebrei, ma perché era un casino per tutti. Tutto qua, il dramma presente in questo film? Caro Nicholas Sparks, che ti succede? Sei a corto di tragedie?
"Senza lettere, che film di Nicholas Sparks sarebbe?"
"Forse un bel film?"
Anche la storia principale, quella tra la fighetta artistoide e il cowboy che si guadagna da vivere montando i tori, ma non chiamatelo gigolò, non è che proponga poi chissà quali avversità. Questa volta stranamente non ci sono l'opposizione da parte di genitori all'antica, o differenze di classe. Il grande ostacolo che si frappone nell'amore di questi Romeo + Giulietta senza ostacoli è che lei è una studiosa super acculturata, mentre lui considera i programmi di Barbara D'Urso persino troppo elevati per le sue capacità intellettive. Il conflittone presentato dal film è giusto questo e devo dire che la cosa non mi è spiaciuta troppo.
Caro Nicholas Sparks, anche questa volta sono presenti i soliti tratti distintivi delle tue tipiche vicende. Delle storie d'amore together forever al limite della sopportabilità umana persino per gli spiriti più sentimentali, così come le lettere, gli incidenti, d'auto e non, gli ospedali, i vecchini morenti, la guerra, appuntamenti romantici assurdi che sembrano delle esterne di Uomini e donne, le solite scenone di sesso iperpatinato in cui non si vede un capezzolo o un pelo manco a pagarlo, e poi c'è pure la vicenda di un'eredità che mi pare scopiazzata da una tua sua stessa pellicola, il recente The Best of Me, anche quello ovviamente incentrato su vicende d'amore in bilico tra presente e passato.
"L'idea per questo appuntamento te l'ha suggerita Maria, vero Scott."
"Beccato!"
Le tue solite menate le hai messe anche questa volta, caro Nicholas Sparks. Quello che per fortuna in La risposta è nelle stelle ci hai risparmiato sono gli echi religiosi stile Settimo Cielo e gli inserti mistico-spirituali che infestavano alcune altre tue creature come Safe Haven - Vicino a te non ho paura o il già citato The Best of Me. Questa è una cosa molto positiva e che non mi aspettavo. Questa volta mi hai stupito (relativamente) in positivo. Nonostante la lunghezza eccessiva, il film si lascia poi guardicchiare abbastanza, e il merito principale non è - sorpresa sorpresa - del titolo italiano, messo del tutto a caso probabilmente per sfruttare il successo di Colpa delle stelle, pellicola che, al di là dell'essere romantica, non ha poi molto a che fare con questa; il titolo originale è invece The Longest Ride, ovvero la cavalcata più lunga.
Ciò che fa funzionare discretamente questa pellicola romanticosa sono i due protagonisti. Abbastanza affiatati tra loro e parecchio in parte. Che sia su piccolo o su grande schermo, Britt Robertson è sempre convincente e io continuo a sponsorizzarla come se non ci fosse un domani. Anche perché qui poi è pure più sexy del solito.
Con mio sommo stupore devo dire che anche Scott Eastwood se la cava. Va beh, non esageriamo, diciamo che se la cavicchia. Per essere inespressivo è inespressivo, caratteristica d'altra parte ereditata dal paparino. Nel ruolo del cowboy campagnolo all'antica però appare del tutto a suo agio. Sarà perché è proprio così nella vita reale e quindi non si è manco dovuto sforzare a recitare? Chissà, probabile. Comunque, una coppia di protagonisti che funziona in una pellicola sentimentale è già qualcosa e, se aggiungiamo che pure la seconda coppia composta da Jack Huston (Boardwalk Empire) e Oona Chaplin, la nipote di Charlot già vista in Game of Thrones, regge bene e che il tutto è accompagnato da gradevoli atmosfere e canzoni pop-country, nonostante una regia che più anonima non si potrebbe, La risposta è nelle stelle è meno peggio di quanto mi potessi aspettare.
Caro Nicholas Sparks, ti devo insomma ringraziare. Questa volta mi hai risparmiato la solita morale cattolica, per lasciarmi con un altro tipo di messaggio finale su cui non ti si può proprio dar torto: cavalcare una puledra è più divertente che cavalcare un toro.