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La riunione del nido

Da Paterpuer @paterpuer
È andata la prima riunione con le educatrici (yes, tutte donne), i genitori e qualche pargoletto.
La mia impresione? Le educatrici mi hanno conquistato, cosa assai rara e difficile, al primo impatto. C'erano tante mamme, una nonna e qualche papà. Il nido per Samu inizierà il 28 settembre, siamo quindi nell'ultima tranche di inserimenti. Qui l'inserimento segue il tradizionale metodo delle 2 settimane.
Le educatrici hanno ricordato ai genitori di non "compiangere" troppo i bimbi che incontreranno qualche difficoltà, facendo presente che anche se sono piccoli possono comprendere quando li si commisera. Brave, un richiamo d'uopo considerando alcuni genitori.
Il nido è su due piani e comprende stanze per attività di vario tipo, da quelle euristiche al sonno, dalle marionette al gioco libero. Anche in inverno, tassativamente, i bimbi saranno mandati in giardino. Questa cosa mi piace.
I genitori? Io e Paola (andati insieme a Samu) ne abbiamo individuato uno che sarà probabilmente un rompipalle, uno che non faceva altro che confrontare l'asilo con le sue altre esperienze in diversi nidi...
I bimbi? Quelli presenti sono stati molto carini, tranne uno, un bimbo più grande assai manesco che ha spintonato tutti gli altri nanerottoli... Alcuni genitori si sono subito allarmati (Paola era in angoscia totale) perché pur essendoci il suo papà e la sua mamma, non gli hanno mai detto nulla. A occhio e croce è un bimbo che riceve pochi "no". Il fatto è che i genitori sono albanesi e questo ha acuito la presa di posizione degli adulti (una mamma ha definito addirittura il bimbo "terrorista"). A me la situazione dei genitori che lo guardavano buttare a terra gli altri bimbi senza proferire parola ha fatto un po' incazzare. A meno però di episodi gravi durante la permanenza al nido (ma su questo ho piena fiducia nelle educatrici) penso che sia bello che questo piccolino abbia l'occasione di crescere con un criterio educativo e misurarsi con gli altri e con le regole del gruppo. Non ho idea se la strategia di fronte alle intemperanze sarà montessoriana o di altro tipo ma confido nel lavoro delle educatrici. Temo che, se l'andazzo continua, a qualcuno possa venire l'idea di chiedere l'allontanamento del piccolo scavezzacollo. Lo temo perché mi rendo conto che così potremmo davvero togliergli la possibilità di crescere meglio, l'emarginazione potrebbe davvero spingerlo a comportamenti pericolosamente devianti.
Staremo a vedere.
Samuelino ovviamente ha pianto un paio di volte ma credo che saprà affrontare tutto questo, è un essere umano, è supportato da una solida rete di affetti familiari, ha tutto il necessario per cavarsela (episodi gravi, lo ripeto, sono un'altra cosa e per questi sì mi incazzerei).
Insomma io confido anche nel fatto che l'inserimento non sarà così problematico, ama i bimbi ed è abituato a stare con persone che non siano mamma e papà. Poi staremo a vedere, magari mi sbaglio ma ho sempre cercato di comunicargli la bellezza di un'esperienza nuova, l'ho sempre invitato anche a raccvontarmi le sue avventure a fine giornata. So che non capisce ma mi rendo conto che in realtà comunichiamo, che tento di condividere con lui la meraviglia di fronte alle cose nuove della vita.
Non mancano le dolenti note, come quell'idiozia per cui gli asili nido pubblici sono a pagamento. Come quell'idiozia per cui le rette sono determinate da indicatori demenziali in base a cui io e Paola siamo nella stessa fscia di reddito di Lapo Elkan. Come quell'idiozia per cui i nidi nel nostro comune chiudono alle 16:30 quando gli uffici chiudono dopo. Come quell'idiozia criminale per cui si costruiscono nidi pubblici in numero insufficiente per favorire scientificamente il lucro dei privati e finanziarlo con contributi pubblici. Insomma, non è che i motivi per incazzarsi a bestia manchino...
Comunque quest'incontro mi ha lasciato soddisfatto. Nonostante le vecchie teorie pedagogiche secondo cui il livello di interazione fra bimbi molto piccoli è quasi nullo, penso che quest'esperienza lo arricchirà moltissimo. Abbiamo scelto di mandarlo anche se avremmo potuto continuare col "nonni-sitteraggio" perché entrambi siam convinti che sia importante stare fra i propri pari.
Adesso inizierà la battaglia di posizioni e strategie sul chi farà il periodo di inserimento: se io o Paola dicessimo "lo voglio fare io" comunicheremmo una malvelata superiorità all'altro. Si risolverà nel fare in modo che l'altro/a rinunci per gentilezza ma sarà una battaglia epica, sanguinosa come una naumachia.
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