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La rivincita di Capablanca / Fabio Stassi

Creato il 06 marzo 2014 da Lo Sciame Inquieto
La rivincita di Capablanca / Fabio StassiLa rivincita di Capablanca / Fabio Stassi. Roma: minimum fax, 2008.
Il libro di Fabio Stassi, bibliotecario di Viterbo che lavora a Roma, è senza ombra di dubbio un libro originale. Racconta la storia romanzata di José Raùl Capablanca, un famoso scacchista cubano che fu campione del mondo negli anni tra le due guerre, dal 1921 e il 1927.
In particolare, il romanzo narra della storica rivalità di Capablanca con il campione russo Aleksandr Alechin, rivalità che nell'ultima parte della vita di Capablanca diventa ossessione finalizzata a ottenere una rivincita a qualunque costo.
L'originalità del romanzo sta non solo nei suoi contenuti narrativi, ma anche nella sua struttura formale che rivela solo alla conclusione una connessione profonda con il suo tema portante, ossia gli scacchi.
Non rivelerò la sorpresa che l'autore ci riserva alla fine del libro, dopo averci incuriosito durante tutta la lettura per la brevità dei capitoli, veri e propri flash che illuminano momenti e dettagli della vita di Capablanca per permetterci di comporre il quadro di insieme.
È chiaro che gli scacchi sono per Capablanca - e forse anche per Stassi - una vera e propria metafora della vita, la cui sostanza può essere ricondotta ad aperture, chiusure, mosse sbagliate e altre indovinate, calcolo, strategia, ma anche concentrazione e passione.
In questo senso, tra i passi che mi sono piaciuti di più c'è certamente il seguente:
«Le donne che aveva avuto se le ricordava tutte […] ma ancora di più, e con una precisione assoluta, si ricordava di tutte quelle che avrebbe voluto baciare e non aveva baciato. Per un errore di calcolo, un contrattempo banale o, al contrario, per aver condotto un gioco eccellente, ma incapace di affrancarsi da uno stato di continua vigilanza e controllo. L’amore vuole mosse sbagliate, il coraggio di precipitare le sorti, di distruggere e proprie difese, di esporsi al gioco altrui e all’altrui decisione, ma a lui questo era del tutto restio. Per natura.»
Voto: 3/5

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