Ormai non ci resta che compilare elenchi giornalieri. Oggi tocca alla Grecia, che si è risvegliata con uno sciopero generale che sta paralizzando il Paese, e con scontri di piazza che i pochi giornali a parlarne definiscono "la battaglia di Atene".
Così riporta Ticinonline (in Italia si tace):
Una vera battaglia urbana si è svolta oggi davanti al parlamento, al centro di Atene, fra dimostranti e polizia che ha fatto uso massiccio di gas lacrimogeni.
Al termine di cortei cui hanno partecipato decine di migliaia di persone nella capitale e in altre città, nel quadro dello sciopero generale indetto da tutti i sindacati contro l'austerity, e mentre alcuni cantavano "dopo Ben Ali e Moubarak tocca a Papandreou", gruppi di manifestanti hanno cominciato a lanciare pietre, bottiglie e petardi contro gli agenti. La polizia, schierata in forza, hanno risposto con un pesante sbarramento di lacrimogeni. La battaglia è andata avanti una mezzora.
Striscioni gridavano la rabbia di operai, studenti e pensionati: "stiamo morendo", "non ce la facciamo piu"', "Papandreou vattene, il popolo non ti vuole".
Tra gli slogan, "Impariamo dagli egiziani" e "Trasformiamo piazza Syntagma ad Atene in piazza Tahrir del Cairo". I piccoli fellah devono sentirsi molto orgogliosi di se stessi, in questo momento in cui sono diventati simbolo per tutto il mondo.
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