Tempo fa sono tornato nel cortile in cui giocavo a pallone da ragazzino, il luna-park infanzia era deserto, ai nostri tempi non c’era ora del giorno in cui non ci fossero carovane di figli impegnati a giocare una partita eterna, oggi non c’è nessuno, i cortili fanno parte delle architetture morte del nostro tempo, hanno smesso di ricoprire la loro funzione sociale, come le serrande dei negozi il cui valore una volta era dato principalmente dall’essere delle porte naturali per le partite di calcio alla tedesca, o i balconi dei primi piani, la disgrazia di generazioni di inquilini vessati dalle richieste di restituzione del pallone, i balconi dei primi piani la cui primaria funzione architettonica non era quella che credete voi, ma era insegnare ai piccoli calciatori il gioco palla a terra, o la ruvidezza dell’asfalto che indottrinava i portieri sull’arte di cadere senza sbriciolarsi le anche, chiedete ai vetrai quanto sia calato il loro giro d’affari dagli anni Ottanta in poi, da quando le vetrine non vengono più fracassate dalle pallonate di collo pieno, l’anno zero del calcio in Italia è l’ultima conseguenza di una rivoluzione sociale, la rivoluzione dei cortili, i figli tenuti a casa, le ginocchia sane, fate una prova, aprite il portabagagli della macchina, guardate se dentro c’è un pallone, se il pallone non c’è siete responsabili, quanto e più di Marco Antonio Rodriguez Moreno.
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La rivoluzione dei cortili e l’anno zero del calcio in Italia
Creato il 25 giugno 2014 da AndreapomellaPotrebbero interessarti anche :