Magazine Tecnologia

La rivoluzione del Fare #nonrestarnefuori

Creato il 02 dicembre 2014 da Alessandro Ligas @TTecnologico

Intervista a Gian Matteo Cossu – FabLab Sassari

di Alessandro Ligas

la vera rivoluzione debba partire nelle scuole e dalla formazione dei più giovani, che sono capaci di interpretare le potenzialità creative racchiuse in questa “rivoluzione del fare (Gian Matteo Cossu)

Fablab Sassari
La nostra seconda tappa nel viaggio all’interno dei FabLab Sardi oggi si ferma a Sassari dove abbiamo incontrato Gian Matteo Cossu che ci ha spiegato cosa avviene all’interno del laboratorio di fabbricazione digitale della città turritana.

I FalLab sono luoghi all’interno dei quali si realizzano e producono progetti ed oggetti ma soprattutto sono ambienti favorevoli allo sviluppo di idee. FabLab con la duplice valenza di luoghi fisici, laboratori della rete, ma, e soprattutto, come condizione generale dove tutti coloro che partecipano possano accedervi e crescere. Uno spazio costruito per essere vissuto.

Artigiani del futuro con la vetrina che si affaccia al mondo interno, non soltanto alla via principale del paese. Attraverso la fabbricazione digitale si può crescere sia come economicamente che come know how, skill che permetteranno, attraverso metodi rivoluzionari, la customizzazione di oggetti unici, come dice Gian Matteo, “a prezzi accessibili così che lo standard dei prodotti economici potrebbe essere abbandonato e sostituito da una la produzione personalizzabile e adatta alle diverse specificità”, più vicina ai gusti dell’utente finale.

Oggi ci incamminiamo sempre di più verso la terza rivoluzione industriale, quella digitale. Una rivoluzione nata con il linguaggio binario, e diffusa attraverso la sempre maggiore presenza dei devices interattivi, quali il World Wide Web, digitale terrestre, smartphone, tablet…, che ha trasformato i mezzi di comunicazione tradizionali per crearne di nuovi, modificando enormemente l’approccio alla cultura, al lavoro e al tempo libero.

Cos’è un FabLab, l’esperienza di Sassari
Il fablab di Sassari nasce ufficialmente ad Aprile del 2014, è il primo fablab non istituzionale nato in Sardegna ed è coordinato da quattro architetti e due docenti della scuola secondaria:

  • Gian Matteo Cossu, Architetto, Master in Advanced Architecture nel 2009, presso lo Iaac (Institute of Advanced Architecture of Catalonia);
  • Antonio Maria Ledda,Architetto, specializzato in Architettura biogenetica all’UIC di Barcellona;
  • Eugenio Lintas, Architetto Master in “Sostenibility in city and construction” presso il DIE Angewandte a Vienna e il dipartimento di Architettura di Cagliari;
  • Giuseppe Paglia, Architetto, Master in “Environmental design” presso il DIA a Dessau e il dipartimento di Architettura di Alghero;
  • Sara Ledda, Linguista, esperta di didattica e referente per i programmi educativi;
  • Laura Gargiulo, docente di scuola secondaria, esperta in innovazione dei metodi di apprendimento anche in caso di disagio;

La rivoluzione del Fare #nonrestarnefuori
Il nostro Fab lab è un luogo all’interno del quale si crea l’ambiente per la realizzazione di progetti e la produzione di oggetti: mettiamo a disposizione una rete di competenze e gli strumenti tecnologici che permettono la prototipazione dei progetti di coloro che desiderano dare forma alle proprie idee.

Fino ad ora ci siamo occupati inoltre di organizzare percorsi didattici per la diffusione delle opportunità offerte dal FabLab: abbiamo organizzato un Workshop della durata di una settimana con l’Università di Sassari e stiamo promuovendo diversi percorsi di formazione e didattica all’interno delle scuole del territorio.

Crediamo infatti che la vera rivoluzione debba partire nelle scuole e dalla formazione dei più giovani, che sono capaci di interpretare le potenzialità creative racchiuse in questa “rivoluzione del fare”.

Come funziona
Per aderire, bisogna fare una tessera cosi da diventare socio e poter utilizzare le macchine e avere delle consulenze per lo sviluppo delle proprie idee.

All’interno del FabLab le attività di supporto alla produzione ed allo sviluppo di nuovi progetti è convertita in crediti che danno la possibilità di utilizzare le macchine o di essere a propria volta supportati da un altro esperto.

Come, perché e con quali obiettivi nasce?
Il FabLab Sassari ha l’obiettivo di costituire uno spazio creativo in cui ci sia la possibilità di connettersi con la community internazionale: un centro concepito per favorire lo sviluppo di nuove competenze e nuove tipologie di lavoro e permettere la diffusione delle idee nell’isola ed oltre i confini dell’isola per ricadere sul territorio sotto forma di spinta innovativa al sistema produttivo locale.

Che differenza c’è tra un FabLab ed un MakerSpace?
Un FabLab è un officina creativa che aderisce alla Fab Charter e segue determinate pratiche che lo accomunano al resto dei Fablab mondiali con cui è connesso come un vero e proprio nodo. Il makerspace è sostanzialmente un’ officina creativa indipendente dalle regole dei FabLab.

Quali sono le prospettive che offre un FabLab?
Un servizio alla comunità per incrementare e migliorare la produttività locale e per dare l’opportunità a tutte le buone idee di essere realizzate al di là dei limiti imposti dalla territorialità: crediamo che la rete debba costituire il cambiamento maggiore nella produzione, grazie all’accesso illimitato ad un bacino globale di idee e di Know how.

Per fare questo il primo passo è ingrandire la nostra comunità e formare le nuove generazioni.

Quali sono gli strumenti della nuova rivoluzione industriale?
Le ultime tecnologie, che possono far nascere dei metodi produttivi rivoluzionari ed in particolare la connessione globale a livello di dati digitali ed attraverso la realizzazione materiale degli stessi.

Le possibilità che ci vengono date da questi nuovi mezzi sono al momento difficili da immaginare; si potrebbe tornare ad avere artigiani, come nel passato, capaci di produrre oggetti unici ma con altissimo livello di customizzazione a prezzi accessibili così che lo standard dei prodotti economici potrebbe essere abbandonato e sostituito da una la produzione personalizzabile e adatta alle diverse specificità.

Chi sono i Makers?
I makers sono gli artigiani del futuro, capaci di connettersi alla rete globale e utilizzare gli strumenti tecnologici per realizzare le proprie idee e quelle dei propri clienti.

Cosa vuol dire essere dei maker?
Si usa il termine maker per definire un movimento di auto produttori fortemente legati alle tecnologie digitali

Come si diventa maker, che competenze si devono avere?
Per essere un maker basta avere dimestichezza con i software e gli strumenti di produzione avanzati, il FabLab organizza eventi didattici e mette a disposizione le competenze dei soci che ne fanno parte.

Che ruolo ha la rete per i Makers.
La rete è la forza dei makers, le potenzialità di questo tipo di produzione nascono dal fatto che un maker alimenta il sistema globale di conoscenza e ne prende i frutti, la possibilità di un sistema aperto moltiplica le possibilità della singola persona.

I makers ed il fai da te della tecnologia.
Il movimento makers sta dimostrando che si può realizzare quasi tutto, anche nel garage della propria casa. Al Makerfaire di Roma, quest’anno, abbiamo visto invenzioni fatte in casa di altissimo livello di tecnologia ed innovazione.

Quali sono le tre principali azioni che dovrebbero attuare le istituzioni per supportare lo sviluppo dei Makers.
Supporto economico, facilitazione burocratica, diffusione e supporto economico della formazione: alcuni dei nostri progetti nelle scuole sono stati finanziati dai comuni, ad esempio Sennori; che hanno creduto nell’investimento delle proprie risorse per la formazione delle nuove generazioni, ma hanno compreso soprattutto le potenzialità che tali percorsi possiedono per l’informazione dei padri e l’inclusione e la crescita dell’esperienza degli artigiani già attivi nel territorio.

Tutto questo è reso possibile però solamente dalla disponibilità dei formatori all’interno delle istituzioni scolastiche, che, comprendendo il valore della nostra proposta l’hanno voluta e promossa con forza affiancandoci nel nostro, non semplice, percorso di found raising.

La rivoluzione del Fare #nonrestarnefuori
Si dice che i makers e le stampanti 3D siano il veicolo per riuscire ad uscire da questa crisi, e che grazie alla Fabbricazione digitale si sta attuando la terza rivoluzione industriale…
Credo ci sia una grande possibilità per chiunque ha un idea ed ha voglia di realizzarla e questo in alcuni casi porterà alla creazione di nuove professionalità e nuove opportunità di lavoro. Le tecnologie e la conoscenza sono il valore aggiunto alla dinamicità ed al valore dei soggetti attivi, cioè le generazioni che in questo momento devono spingere per trovare un a realizzazione nel mondo del lavoro.

Si sta attuando una rivoluzione molto legata alla forza della rete globale, che emancipa anche territori depressi ed isolati come il nostro ed offre, se ben sfruttata, la possibilità di azzerare l’isolamento che sinora ha condannato all’arretratezza alcuni anelli della filiera produttiva territoriale.

Quanto è importante tarate un fablab alle esigenze del territorio?
E’indispensabile: il FabLab nasce per il territorio per inserirlo nella rete e dev’essere pensato e organizzato per coinvolgere il territorio e rispondere alle sue esigenze, quindi dovrà essere strutturato per rispondere alle esigenze delle modalità e delle peculiarità produttive locali.

Come si può aumentare il tasso d’innovazione di un territorio?
Abbassando la soglia di ingresso alla fase di ideazione della produttività; formando alle avanguardie tecnologiche le nuove generazioni, studiando, informandosi ed informando.

Che difficoltà incontrano i makers e come le risolvono?
Incomprensione, ignoranza nelle istituzioni, poco supporto economico: si tratta di una modalità che ha bisogno di crescere e svilupparsi con una continua attività di ricerca, ha dunque insito il bisogno di essere supportata da istituzioni pubbliche e private che investano nelle potenzialità che sono offerte da loro in tutti i campi.

Le stampanti 3D sono il simbolo di questa nuova rivoluzione industriale, quali sono le competenze necessarie per utilizzarle?
Le stampanti 3d ormai son diventate alla portata di tutti, basta seguire un breve corso per imparare le basi. Naturalmente poi, come per tutte le cose, ci sono diversi livelli che ne stabiliscono differenti utilizzi; nascerà un uso casalingo e personale parallelo ad uno professionale e più di pubblica utilità; quest’ultimo si avvale di competenze più strutturate e complesse sulla modellazione digitale.

D’altronde saranno sviluppate sempre più interfacce elementari di utilizzo semplice, in modo che chiunque sia in grado di accedere alla produzione di piccoli oggetti con la propria stampante.

La cosa più complicata è riuscire sfruttare le potenzialità espressive; sviluppare la creatività e sfruttare le potenzialità innovative della tecnologia, questo sarà il regno di coloro che decideranno di mettersi in gioco in maniera ideativa e che probabilmente contribuiranno alla vera nuova rivoluzione industriale, la quale, credo, non si trova nelle macchine, ma sempre e comunque nella mente umana!

I makers “non sono soltanto” utilizzatori di stampanti 3D, quali altri strumenti utilizzano?
Utilizzano qualsiasi strumento possa permettere di realizzare le proprie idee, per esempio all’interno del nostro fablab oltre alla stampante 3d si possono trovare una fresa a controllo numerico e una vynil cutter, ma anche altri strumenti più tipicamente del fai da te.

Quali risultati ha ottenuto il FabLab e quali saranno i suoi prossimi passi?
Il nostro fablab………….

Offriamo a designer, artigiani e imprenditori l’opportunità di creare oggetti e prototipi di ogni genere a prezzi contenuti, utilizzando macchinari tecnologicamente avanzati.

Non solo, ospitiamo itinerari educativi per le scuole di ogni grado e abbiamo già in programma workshop per iniziare al mondo digitale genitori e figli.

Un modo per coniugare formazione e interazione ludica costruttiva per le famiglie.

Non è il caso di restarne fuori!!!!!

Cosa vuol dire, secondo te, innovare?
Innovare è elaborare ciò che si conosce così bene da produrre ciò che non c’è e che si stava cercando

In un “tweet” cosa consigliate a chi vuol diventare maker
#nonrestarnefuori Se hai voglia di fare il FabLab di Sassari è il posto giusto per te

Ti ringrazio

Ulteriori informazioni


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :