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la Roma da Bene e quella Ripulita

Creato il 23 maggio 2013 da Bussola
Bussola e Fab lo scorso week-end sono andati al  derby dell'Ippodromo Le Capannelle .
Sono andati ognuno per un motivo diverso. Bussola da piccola aveva un sogno nel cassetto: possedere un cavallo e correre in groppa al suo destriero con i capelli lunghi al vento, anche se lei da piccola i capelli ce li aveva corti.
Fab invece c’è andato perché suo nonno materno era possidente di una scuderia, ma lui non ha avuto mai la possibilità di vederla perché col tempo si rivelò un affare troppo oneroso da molti punti di vista e il nonno decise di vendersela. Fab campa con il rimorso  di non aver mai visto la scuderia del nonno.
Pì, l’amica di Bussola, aveva avvisato la sottoscritta “Venite anche voi. E’ divertente. Ma non tanto per lo spettacolo dei cavalli, per la gente che frequenta e assiste il Derby. C’è la Roma da bene e c’è la Roma ripulita!”.

E Bussola è andata.C’era veramente la Roma da bene. C’erano i ricchi, quelli che profumano di soldi anche se loro non se ne rendono conto. Sono industriali nonostante spesso si sia industriato qualcun altro al posto loro. Vestono in polo e mocassini, e le griffe le portano con classe. Sembrano sempre appena calati dallo yacht, o da un campo da golf con un colorito vagamente abbronzato.Hanno l’attico ai Parioli e la filippina per fare la spesa. Il figlio parla inglese, anche se poi è stato allattato dal seno della lupa.E c’era la Roma ripulita. Quella che  veste chiassosa, che usa tacchi a spillo e vestiti folleggianti. Quella che non sta comoda sui tacchi ma che comunque sorride alla folla e ancheggiando si immerge nella moltitudine trascinando in una borsa il proprio chihuahua, anche se  infondo odia i cani. Quella che poi a fine spettacolo si infila in una macchina utilitaria, lancia i tacchi liberando i piedi gonfi e fila via verso la sua borgata a veder la partita della Roma con il vicinato.Ma c’era anche dell’altro. C’erano gli inglesi, quelli autentici, che parlano inglese autentico, quello della regina. E allora capisci che gli inglesi hanno tanto la fissa del cavallo che poi ti sbucano a sorpresa anche all’ippodromo “Le Capannelle”.C’erano i poveracci che si spendono la pensione in puntate, nelle corse dei cavalli. Quelli che non hanno più lacrime per piangere, ma che una puntata su un purosangue vale sempre la pena. Perché alla fine si vive una volta sola.C’erano le famiglie, quelle normali, perché se c’è la Roma da Bene e quella Ripulita è giusto che ci sia pure quella  consueta. Perché gli strani non sarebbero strani se non ci fossero i normali, e quindi la colpa è forse solo dei normali, se gli strani  sono strani.C’erano gli acrobati, perché anche l’occhio vuole la sua parte.E infine c’erano le scuderie che si giocano i milioni. E se il fantino fa una cazzata, tipo che si fa scappare il cavallo da sotto il sedere, beh allora sì che parte il sangue al cervello a tutti. E son dolori!Ah! Quasi dimenticavo. C’erano pure i cavalli.


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