Dal primo gennaio verrà bloccato il commercio tra i due paesi. Il presidente Putin ha ammesso la presenza dell'intelligence russa in territorio ucraino
Il presidente russo Vladimir Putin rappresentato su un murales in Crimea. Credits: Pavel Rebrov
La Russia ha annunciato la sospensione degli accordi di libero scambio con l’Ucraina firmati il 18 ottobre 2011 a San Pietroburgo.
La decisione è stata presa in seguito all’aumento della tensione tra i due paesi, iniziata con l’annessione della Crimea alla Russia nel 2014.
L’Ucraina ha reagito a questa rottura annunciando che per il 2016 proverà a unirsi al libero mercato europeo: “Siamo consapevoli che queste restrizioni provocheranno un danno per l’economia ucraina, ma siamo pronti a pagare un prezzo per la nostra libertà e per aver scelto l’Europa”, ha affermato il presidente Petro Poroshenko.
Kiev inoltre sta continuando ad accusare la Russia di fornire appoggio ai separatisti filorussi nel paese.
Il presidente russo Vladimir Putin, che non aveva mai ammesso una presenza militare russa in Ucraina, ha per la prima volta dichiarato che effettivamente sul territorio sono presenti membri dell’intelligence, chiarendo di aver sempre e solo negato che ci fossero soldati russi.
La Russia continua a sostenere di non stare in alcun modo partecipando al conflitto civile che continua da mesi in Ucraina, né di star sostenendo i filorussi.
Al momento, però, due spie russe catturate dal governo di Kiev stanno affrontando un processo in Ucraina, in cui dovranno spiegare il motivo della propria presenza nel territorio: “Non abbiamo mai affermato che non erano presenti persone che stavano portando avanti certi compiti tra cui alcuni appartenenti alla sfera militare”, ha dichiarato Putin in merito.
Fonte: The Post Internazionale