
“«Mi diverto» disse «perché voi siete convinti di aver vinto qualcosa, e invece non avete guadagnato altro che decadenza. Avete usato il potere del sedos, poveri sciocchi.
«Credevate forse che non sapessimo niente del sedos? Stupidi. Avevamo buoni motivi per evitare i sentieri di questo sinistro potere. Avete maledetto voi stessi e le vostre generazioni future. Alla fine dei giorni, la caduta del vostro mondo sarà stata peggiore di quella del nostro. Non avete idea di quello che avete fatto.»”
Greg Keyes, Il re degli alberi, pagg. 18.19.
Non male come maledizione. La previsione di una rovina immane, possibile proprio perché gli esseri umani hanno appena vinto. L’autore di questo inizio è Greg Keyes, con la sua Saga dei regni delle spine e delle ossa.
La situazione più classica per un fantasy vede una vittoria per gli essere umani contro una creatura semidivina in un lontano passato. Ovvio che l’essere imprigionato non veda l’ora di ribellarsi e di vendicarsi per quanto gli è stato fatto, come se lui non avesse avuto brutte intenzioni fin dal principio. Qui gli esseri umani vincono grazie a una magia molto particolare, quella dei sedos, che verrà indagata nel corso di ben quattro romanzi: Il re degli alberi, Il principe delle ombre, Il cavaliere sanguinario e La nuova regina.
La saga è complessa, con molti punti di vista lontani fra loro, e ci vuole un po’ di tempo per avere un quadro abbastanza chiaro della situazione. La cosa è complicata dal fatto che qualcuno fa il doppio gioco, e prima di capire di chi ci si può fidare e quali informazioni siano corrette ci vuole un po’ di tempo. Quel che è certo è che il mondo è in pericolo, e che se i protagonisti non riusciranno a capire come venir fuori da una serie di intrighi politici, religiosi e da alcuni problemi di tipo magico, il genere umano finirà con lo scomparire.
Il primo romanzo, pur lasciandomi qualche dubbio, mi era piaciuto molto. Il secondo aveva cancellato i dubbi e mi era sembrato ancora più bello. Nel terzo i dubbi erano tornati, insieme a un briciolo di paura sul prosieguo della storia. Il quarto per me è stato una delusione terribile. Lo avevo stroncato qui: http://librolandia.wordpress.com/2011/09/10/incipit-il-re-degli-alberi-di-greg-keyes/.
Se per quattro romanzi Keyes ha fatto temere la fine del suo mondo, con il quarto io ho trovato solo la fine di una finzione narrativa. Un’apocalisse anche questa, anche se mi sono divertita ben poco.
