La Saga di Temeraire
di Naomi Novik
Il Capitano Will Laurence sta servendo con onore la Marina Britannica, quando la sua nave cattura una fregata Francese, la quale stava trasportando un insolito e prezioso carico – un uovo di Drago. Quando l’uovo si schiude, Laurence viene inaspettatamente scelto dal giovane drago, Temeraire, come suo aviatore. La sua vita ordinaria e rispettabile va in frantumi, ma nello stesso tempo inizia per lui uno straordinario viaggio. Le avventure in cui verranno coinvolti li vedranno come importanti pedine nelle guerre napoleoniche, che stanno imperversando su tutta Europa.
1. His Majesty’s Dragon (2006) – Temeraire, il Drago di sua Maestà (Fanucci, gennaio 2007)
2. The Throne of Jade (2006) – Temeraire, il Trono di Giada (Fanucci, giugno 2007)
3. Black Powder War (2006) – Temeraire, la Guerra dei Draghi (Fanucci, giugno 2008)
4. Empire of Ivory (2007) – Temeraire, l’Impero d’Avorio (Fanucci, giugno 2009)
5. Victory of Eagles (2008) – inedito
6. Tongues of Serpents (2010) – inedito
7. Crucible of Gold (2012) – inedito
8. Blood of Tyrants (2013) – inedito
Titolo: Temeraire, il Drago di sua Maestà
Autore: Naomi Novik (Tradotto:Fabio Gamberini)
Serie: Temeraire #1
Edito da: Fanucci (Collana: Immaginario Fantasy)
Prezzo: 14,90 €
Genere: Narrativa
Pagine: 408 p.
Trama: Anno 1805: infuria la guerra tra inglesi e francesi, e Napoleone è pronto a invadere l’Inghilterra. Al termine di una battaglia, l’equipaggio della Reliant cattura una nave francese il cui carico è un rarissimo uovo di drago cinese, sul punto di schiudersi. L’uovo viene affidato al capitano Laurence, il quale chiamerà il cucciolo Temeraire. Ben presto l’uomo scoprirà che il rapporto con l’animale potrebbe segnare la fine della sua carriera militare insieme a quella della sua vita di mare: viene infatti trasferito nell’esercito aereo, alla guida proprio di Temeraire. I due scopriranno di avere in comune molto più di quanto pensano, e serviranno fianco a fianco l’esercito inglese nel tentativo di sventare i piani più arditi di Napoleone.
Un nuovissimo e originale approccio alla narrativa Fantasy: la Storia si fonde con l’immaginazione e i cieli di Francia e Inghilterra si popolano di draghi da combattimento, guidati da intrepidi eroi, in un susseguirsi di avventure mozzafiato.
di Sil.lav
Nel leggere l’elenco, quasi infinito, di serie interrotte, mi è balzato agli occhi questa serie. Non è un must del genere o altro, ma nella sua semplicità è geniale. È una raccolta di 8 libri, conclusi in lingua inglese, che nel nostro paese è ferma al quarto volume.
Sapere che una saga non verrà terminata è sempre un momento molto triste. Un atto veramente ingiusto verso qualsiasi lettore. Purtroppo, questa è una situazione oramai famigliare nel nostro paese, basta vedere l’elenco sempre più lungo di serie interrotte.
In questa storia trovo ancora più grave, il come questa viene troncata. Temeraire e Laurence, alla fine del quarto libro, erano in un momento critico della storia.
Per questo penso che, se non si ha intenzione di proseguire una saga, per le oscure ragioni di marketing, ci si dovrebbe almeno informare quando e come interromperla. Per non lasciare i lettori a chiedersi all’infinito cosa succederà, come se la caveranno…
Certo, iniziare una pubblicazione pensando già a un suo possibile fermo non è sicuramente auspicabile, ma tagliare una storia senza nessuna considerazione per chi l’ha comprata e la sta seguendo mi sembra peggio.
Per questo ho pensato fosse giusto riportare questa serie semi dimenticata alla vostra attenzione. Ci sarà poco da fare, ma far passare tutto sotto silenzio, NO! Non mi sembra corretto!
La saga ci racconta il periodo delle guerre napoleoniche – non come ce le ricordiamo a scuola… – ma viste dal cielo, sul dorso di un drago. Possenti creature, di diverse razze, usate come forza aerea. Alcuni, la maggior parte, capaci solo di trasportare diversi uomini, dagli artiglieri per lanciare bombe a fucilieri per sparare; altri, più rari, con doti speciali come sputare fuoco o acido.
Tutto comincia con un arrembaggio, la nave inglese capitanata da Will Laurence abborda una fregata francese. Come bottino viene rinvenuto un uovo di drago. L’Inghilterra possiede pochi esemplari rispetto ai francesi e ritrovare un uovo ancora da schiudersi è un fantastico evento. Peccato che la schiusa sia talmente vicina che un marinaio deve abbandonare la sua vita nella marina britannica per diventare aviatore. Carriera molto poco ambita. Un caso porta così il capitano Laurence a diventare l’aviatore di un Temeraire. Il periodo della crescita, la scoperta del mondo da parte del draghetto, le sue infinite domande, molte della quali mettono in seria difficoltà il suo aviatore: tutto questo mi ha incantato. Difficile non innamorarsene.
«No, Temeraire, quelle sono pecore e montoni. Non sono altrettanto buoni e penso che appartengano a qualcuno, quindi non possiamo prenderli. Ma cercherò di convincere il pastore a dartene una domani, se vorrai tornare qui.»
«Mi sembra molto strano che l’oceano sia pieno di animali che chiunque può mangiare mentre sulla terraferma tutto appartiene a qualcuno» ribatté Temeraire deluso. «Non mi sembra giusto. Dopo tutto, nessuno le sta mangiando adesso, e io ho fame.»
«Di questo passo credo che mi arresteranno per averti trasmesso idee se-diziose» disse Laurence, divertito. «Sembri un vero rivoluzionario.»
Temerarie, il Drago di sua Maestà l’ho trovato bellissimo, fino alla fine non sappiamo cosa succederà, dove ci porterà la storia. Gli scontri, i piani di battaglia, i vari personaggi, tutto è descritto perfettamente. I combattimenti sono dinamici e imprevedibili. L’arrembaggio, sul dorso di un drago, poi è spettacolare, già perché è possibile abbordare un drago, certo non è semplice riuscire a impadronirsene, come se fosse una nave…
…ma minacciando il suo capitano?
Esatto, tanto è l’amore che queste creature hanno per il loro aviatore che solo minacciandolo è possibile sottomettere un Drago.
Nel Trono di Giada, la storia diventa più lenta. Il dinamismo del primo libro è dimenticato. Abbiamo scoperto che Temeraire non era un drago qualsiasi, ma un Celestiale. Una delle razze più rare e preziose della Cina Imperiale, nota per l’elevata intelligenza, capacità di apprendimento e memoria. I Cinesi non possono accettare che un Celestiale sia bardato e usato in battaglia, compagno di un semplice aviatore. Nella loro terra queste magnifiche creature sono compagne solo dell’Imperatore.
Nel libro viene narrato in maniera fin troppo descrittiva, il viaggio (lunghissimo) e il successivo soggiorno nella Cina Imperiale. L’unica nota interessante è il racconto della vita dei draghi cinesi, che sono perfettamente integrati nella società. In questo volume, veniamo travolti dagli intrighi di corte e impariamo un giusta lezione sulla tolleranza, ma non tutto oro è quello che luccica…
Laurence si accorse troppo tardi che si erano addentrati su terreni pericolosi, e si pentì amaramente di aver permesso che la conversazione prendesse quella piega. Sapeva benissimo che non avrebbero concesso nulla del genere. La gente sarebbe stata terrorizzata all’idea di un drago in libertà, per quanto pacifico potesse essere. Le obiezioni in merito a una sistemazione del genere potevano essere molte e ragionevoli, eppure, dal punto di vista di Temeraire, un rifiuto sarebbe equivalso a un’ingiusta limitazione delle proprie libertà. Laurence non sapeva come rispondere.
La Guerra dei Draghi è un libro di transito. Inizia in Cina, da dove avevamo lasciato i nostri eroi e continua per tutto il ritorno in patria. Stavolta affronteremo le avversità di un viaggio via terra, piuttosto che sulle ali di un Drago. Attraverseremo il deserto, faremo la conoscenza di un folto gruppo di Draghi selvatici e vedremo la guerra da molto vicino. Le Forze di Napoleone sembrano inarrestabili e, per rendere il tutto ancor più cupo, per tutto il libro veniamo schiacciati della imponente presenza di Lien, il Celestiale albino.
«Sono venuta» spiegò lei «per essere certa che tu avessi capito. Sei molto giovane e stupido, e sei stato male educato. Proverei compassione per te, se solo me ne fosse rimasta.
«Hai rovinato la mia vita: mi hai separata dagli amici, dalla famiglia e dalla casa. Hai rovinato tutti i grandiosi progetti che il mio signore aveva nei riguardi della Cina, e io devo vivere con la consapevolezza che tutto quello per cui lui ha lottato e sofferto è finito in una bolla di sapone. Il suo spirito non troverà pace, e nessuno visiterà mai la sua tomba.
«No, non ucciderò né te né il tuo capitano, che ti lega al suo Paese.» Scosse la gorgiera e, con calma, si piegò in avanti. «Ti vedrò privato di tutto quello che hai, casa, felicità e gioie. Vedrò la tua nazione cadere in rovina e tutti i tuoi alleati rifuggire da te. Ti vedrò solo e senza amici, proprio come me. E poi potrai vivere quanto vorrai, in qualche buio e solitario anfratto della Terra. Io sarò soddisfatta.»
In questo momento della storia, lasciamo alle nostre spalle il gioioso dinamismo del primo libro, lo sfarzo e operosità della vita alla corte cinese del secondo e veniamo travolti dalla guerra. Persino l’arrivo di un altro giovane drago non ci restituisce la magia perduta. Certo Iskierka, la giovane Kazilik, non è amabile come Temeraire, il suo carattere irruento e battagliero mi ha irritato in alcuni momenti delicati del libro.
L’Impero d’Avorio vede nuovamente lontano dalla guerra. Dopo il nostro difficoltoso ritorno in Inghilterra, scopriamo che un’epidemia ha colpito i Draghi Inglesi. Temeraire e Laurence vengono inviati con la compagnia di Lily, la lunghe ali, in Africa, alla ricerca di una cura. Il ritrovare vecchi amici non alleggerisce le atmosfere cupe del libro. La preoccupazione verso i loro compagni malati e la pressante necessità di curarli viene sentita in tutta la storia. In Africa le cose non sono semplici, veniamo coinvolti anche nella rivolta degli indigeni che, stufi della schiavitù, si ribellano ai colonizzatori.
Dopo il parziale successo della missione, ci troviamo di fronte a un’impensabile e difficile decisione: è giusto, per vincere una guerra, mietere centinaia di vittime? La scelta, che Laurence e Temeraire, dovranno prendere li porterà verso un difficile cammino.
È qui che la serie per gli Italiani si interrompe. Non ci è dato sapere cosa ne sarà dei nostri eroi che hanno compiuto un atto, almeno per me, estremamente umano e altruistico. Forse deprecabile nel mezzo di una guerra, se la vittoria viene messa al disopra del più comune senso morale.
Solo chi conosce la lingua inglese potrà terminare la saga. Non so se verrà mai ripresa. Sono però stanca di cominciare saghe sperando che verranno portate a termine. Non conosco le motivazioni che portano le case editrici a interrompere una serie, ma proporre infinite storie e portarne a termine meno della metà non invoglia sicuramente un lettore a iniziare una nuova saga. La dicitura: “volume 1” può essere un deterrente all’impegnarsi in una nuova avventura. Trovo questo veramente un peccato.
Nel mio piccolo, se una trama mi ispira provo a darle fiducia e acquisto i vari libri, riservandomi magari di iniziare subito la lettura, ma – quando vedo serie come questa che mi occhieggiano dalla libreria – mi chiedo se magari fanno bene quelli che non si impegnano in letture prolungate.