La saggezza dei santi

Creato il 25 marzo 2012 da Timoretremore

Robert H. Hopcke, psicoterapeuta junghiano, esamina gli elementi simbolici delle storie dei santi con l’intento di dimostrare come questo genere letterario possa rivelare a tutti alcune verità fondamentali su quello che ci contraddistingue come esseri umani, ma anche come potrebbe essere una vita pienamente realizzata nel corpo e nell’anima, di che cosa sia l’esperienza del divino e come essa ci inviti a sviluppare una forma di coscienza più alta, più profonda, di ciò che siamo e di quello che potremmo diventare.
Le storie sacre cristiane, secondo Hopcke, possiedono alcuni tratti peculiari ed emblematici, poiché il cristianesimo, unico fra tutte le religioni del mondo, ci parla di un Dio incarnato e il concetto della “condiscendenza” di Dio, ovvero della sua volontà di vivere e morire come uomo, può significare che le storie sull’incarnazione di Dio in Gesù sono, nell’accezione più alta, dei racconti popolari.
A differenza delle saghe eroiche della mitologia greca, delle saghe norvegesi o indù, esposte con raffinato lirismo, e a differenza anche di una tradizione in gran parte orale, messa in forma scritta soltanto in un periodo più tardo, come accade per esempio nel giudaismo, tutti i testi fondamentali del cristianesimo riguardano la persona di Gesù Cristo che incontra la gente semplice della vita quotidiana e affronta situazioni comuni a tutti gli esseri umani, com’è giusto che sia per una religione in cui l’incamazione di Dio viene considerata l’atto finale della rivelazione divina nella storia umana.

Twitter:@marcoliber


Robert H. Hopcke

La saggezza dei santi
(traduzione di Carla Lazzari)
Mondadori
2010



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