“Per la prima volta nella storia italiana una Regione sottoporra’ a verifica le ragioni della permanenza nello Stato, il fisco, il sistema dei diritti e dei doveri, gli obblighi di sussidiarieta’ e leale collaborazione tra istituzioni. In altre parole: le ragioni dello stare insieme”. Lo ha detto all’Adnkronos Giacomo Sanna, capogruppo del Partito Sardo d’Azione in Consiglio regionale della Sardegna e primo firmatario dell’ordine del giorno approvato ieri con 31 voti favorevoli e 25 contrari dall’assemblea. Il documento presentato dal Partito sardo d’azione e’ stato sottoscritto anche da Sel, Udc, Fli, Idv, Api. Ha votato a favore una parte del Pdl e contro tutto il Pd e i Riformatori.
L’ordine del giorno, unico nella storia dell’Autonomia speciale della Sardegna, prevede che “il Consiglio regionale, preso atto delle ripetute violazioni dei principi di sussidiarieta’ e di leale collaborazione da parte del Governo e dello Stato italiano nei confronti della Regione Sardegna, delibera di avviare una sessione speciale di lavori, aperta ai rappresentanti della societa’ sarda, per la verifica dei rapporti di lealta’ istituzionale, sociale e civile con lo Stato, che dovrebbero essere a fondamento della presenza e della permanenza della regione Sardegna nella repubblica italiana”.
”La verifica sara’ fatta in modo pacifico e legale e senza esiti precostituiti. Per la prima volta la Sardegna giudichera’ l’Italia, senza separatismi, senza eversione – si legge nel sito del Partito sardo d’azione – ma solo ponendo sul piatto una questione semplice: stare in uno Stato comporta la vigenza di un patto equilibrato e giusto, quale oggi questo patto non e’”.