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La scacchiera vuota

Creato il 06 gennaio 2014 da Enricobo2
La scacchiera sta lì appoggiata di costa sul cassettone. I pezzi ammonticchiati alla rinfusa nella scatola. Non credo che sarà più usata per molto tempo. Lui era l'unico con cui giocavo a scacchi. Gli piaceva molto disporre i pezzi con cura sulle caselle, partiva sempre coi neri. Appoggiava la testa alla mano come per pensare meglio e ragionava a lungo prima di muovere, con tanti ripensamenti, dispiacendosi di avere fatto una mossa avventata subito dopo avere mosso il pezzo. Quando la partita era compromessa, scrollava la testa dicendo: -Devo proprio imparare a giocare.- Quando vinceva, era tutto contento e cercava di consolarmi se ero stizzito per qualche errore di troppo, con un: - Dai lascia vincere anche me qualche volta!- Poi andava ad accendersi il computer per mandare qualche lettera a qualcuno o scannerizzare una foto, mandare gli auguri per Santa Barbara, fare l'elenco delle medicine per l'IRPEF, anche se aveva quasi 97 anni. Orgoglioso del traguardo raggiunto, triste per non potere più fare tante cose che avrebbe voluto fare, alzando gli occhi al cielo, scrollando un po' la testa e ripetendo tra sé e sé: - Povero Giuseppino -. Mi mancheranno il piglio deciso del Generale; i suoi racconti di guerra, l'Africa; il colpo di granata che gli portò via il sacco di sabbia da sotto il braccio mentre era addormentato dopo tre giorni di fuoco inglese; la prigionia ad Amarillo coi quadri dipinti sulla tela dei sacchi di farina. Il mio ritratto non è riuscito a finirlo, sta ancora lì abbozzato sul cavalletto nella sua camera; non gli venivano bene gli occhi, mi ha detto.  Neanche questa mattina ho sentito il cigolio della sedia a cui si teneva per venire a fare colazione, con la porta che si apriva e la sua voce ormai un po' indebolita che diceva: - Comincia una nuova giornata -. Se ne è andato così, il giorno della Befana, con una giornata di sole per fortuna, lui che non amava il freddo e la neve. Era l'ultimo dei nostri quattro anziani, mio suocero. Il prossimo sarò io. Mi mancherai Giuseppino. 

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