"Ho ucciso una donna e uno scarafaggio!" dice Gianni, a due giorni dal suo matrimonio con Marta, presentandosi in piena notte davanti al portone di casa di Loris, suo caro amico alle prese con i postumi di una difficile sbornia. L'incidente, spiega il protagonista, è accaduto poche ore prima nel suo appartamento, ma, ci tiene a precisare, "è tutta colpa di uno spigolo." Inizia così "La scampagnata", un noir dai toni caustici e sgradevoli e scandito da una precipitosa corsa contro il tempo. Il corpo di Milly, questo il nome della ragazza uccisa, deve essere smaltito. Ma molti imprevisti, tra l'assurdo e il ridicolo, complicheranno le cose, finché il vero protagonista del romanzo, un cadavere misteriosamente scomparso, non precipiterà i due amici in un susseguirsi di deliri e allucinazioni. La "donna scheletro" si troverà forse tra le rupi scoscese del Monte Mozzato? Tra i ruderi di un vecchio manicomio in rovina? O forse dietro tutto ciò si muovono le ombre di un oscuro tribunale chirurgico? La Festa della spada e i "cacciatori di pietre scorbutiche" accompagneranno il promesso sposo a un epilogo sorprendentemente farsesco, come se il giorno delle nozze, in fondo, non fosse altro che l'ennesimo tiro mancino di un destino beffardo.
La Recensione
L'editore Arduino Sacco, da quanto mi risulta, non fa editing e non entra nel merito del romanzo, limitando il proprio intervento, se lo ritiene opportuno, a suggerire titolo e copertina del libro. Pertanto questo libro di Campucci può definirsi un autopubblicato ma, contrariamente a quanto ho potuto sperimentare fino a ora, presenta pochissimi refusi e una buona proprietà di linguaggio. Discutibile solo la parola "inteccherito" che mi risulterebbe essere un termine dialettale toscano per dire "irrigidito".Il romanzo inizia come una storia noir surreale per poi volgere all'horror. Il protagonista, Gianni, a pochi giorni dalla data del proprio matrimonio intreccia una relazione con una ragazza appena conosciuta. Durante un amplesso a casa di Gianni, la ragazza urta con la tempia lo spigolo di un mobile e muore. Ad aumentare il surrealismo dell'avvenimento, uno scarafaggio affoga nella pozza di sangue fuoriuscito dalla disgraziata.Sorvoliamo sulle precarie condizioni igieniche di un'abitazione dove scorrazzano tranquillamente scarafaggi e arriviamo a Gianni, sopravvissuto a un rapporto evidentemente molto focoso, che, preso dal panico, ricorre all'amico Loris per avere aiuto nel disfarsi del cadavere. Loris non solo accetta di venire incontro alle richieste di Gianni ma, essendo questi impegnato nei preparativi del matrimonio, si presta a occuparsi personalmente di nascondere il cadavere della ragazza, che intende occultare fra le balze del vicino monte Mozzato. Non tutto va però come previsto; infatti, il giorno successivo, due carabinieri si recano da Gianni per comunicargli che il suo amico è caduto da un dirupo e si trova in ospedale con un trauma cranico e una caviglia rotta. Superato il timore che le forze dell'ordine abbiano rinvenuto il corpo della defunta e fossero venuti per interrogarlo, Gianni si reca da Loris che però ha perso la memoria e non sa dargli se abbia compiuto l'incarico che si era assunto. Da qui partono le ricerche di Gianni, accompagnato da Loris in carrozzella per i postumi della caduta, sulle pendici del monte Mozzato alla ricerca della salma.
I due giovani fanno molti incontri strani nel loro girovagare lungo i sentieri di montagna dove, nello stesso tempo, si svolge una caccia al tesoro piuttosto surreale. Il loro affannarsi risulterà inconcludente fino a quando il protagonista non avrà una scioccante sorpresa proprio il giorno del suo matrimonio.Il romanzo può rientrare nella splatterstick comedy, creando talvolta un’atmosfera di delirio che ricorda quella dei libri di Ballard. Più che dall’interesse delle avventure dei due protagonisti, si è spinti a proseguire nella lettura dalla curiosità di capire come si concluderà la strana vicenda. Tanto più che lo smemorato Loris, su quanto ha visto prima del suo incidente, ha solo dei flashback che, invece di agevolare la ricerca, tendono a renderla ancor più complessa.Il romanzo dovrebbe essere caratterizzato da un umorismo nero che strappa risate al culmine della tensione. Il condizionale è d’obbligo, tuttavia, perché non è facile entrare in sintonia con l’autore che tende a prediligere le situazioni demenziali. Prendiamo ad esempio uno dei dialoghi iniziali, anche se scorporarlo dal contesto può essere discutibile:
Gianni: «Ho ucciso una ragazza ed uno scarafaggio!»Alcune delle situazioni da slapstick comedy raccontate si trascinano un po’ troppo a lungo. Se il protagonista inciampa una volta può far sorridere ma, quando il fatto si ripete altre volte, l’umorismo può stemperarsi. Ripetitivi sono anche i dialoghi e i pensieri del protagonista. Non ci sarebbe stato bisogno, a mio avviso, di ritornare sugli stessi concetti, ancorché espressi con parole diverse, per comprendere lo stato d’animo di Gianni, preoccupato che la fidanzata possa venire a conoscenza di ciò che è accaduto. Personalmente, pur riconoscendo all’autore qualche buono spunto, non apprezzo il cosiddetto umorismo demenziale, per cui ho trovato la lettura più angosciante che coinvolgente. Ciò non toglie che il romanzo possa essere apprezzato da chi ama il genere, data la scioltezza della scrittura e il ritmo sostenuto e incalzante.
Loris: «Hai fatto cosa?»
Gianni: «Te l’ho detto ma è stato un incidente… lo giuro, non sono stato io! E’ tutta colpa di uno spigolo...»
Loris: «Mmm… una ragazza ed uno scarafaggio hai detto?» fece Loris affondando il capo in una cesta di biancheria «E quale dei due è più grave?»
Giudizio:+2 stelle e mezza+
Articolo di Antonio
Dettagli del libro
- Titolo: La Scampagnata
- Autore: Andrea Campucci
- Editore: Arduino Sacco
- Data di Pubblicazione: maggio 2013
- Collana: Narrativa
- ISBN-13: 9788863547924
- Pagine: 228
- Formato - Prezzo: Brossura - Euro 18,90