Amo il primo Wagner perché conserva ancora una musicalità tutta italiana – cioè nel flusso della musica, non a tratti, come nelle opere successive –
Questo è il finale del Tannhauser, con il famoso coro dei pellegrini. Mi sembra il canto più appropriato per questa pasqua: Tannhauser, giunto a Roma per essere perdonato per le sue colpe carnali, fra migliaia di pellegrini, lui solo non viene degnato di uno sguardo. Anzi, il papa lo ricaccia proprio indietro. Insomma, la chiesa che non accoglie tutti, che distingue, che guarda la pagliuzza nell’occhio del fratello e non vede la trave che è conficcata nel suo.
Ascoltatelo fino alla fine, perché si capisce che questo perdono, questa redenzione non giunge da nessuna autorità, ma dalla musica stessa; da se stessi. E forse si paga con la vita.