C’è chi va matto per le verdure e chi odia la carne, chi impazzisce per la frutta e chi, invece non può far a meno di latte o formaggi. Ognuno di noi ha le proprie preferenze in cucina, così come riconosce perfettamente i cibi che detesta. Ma la conclusione più sorprendente di questo nostro comportamento a tavola è che parte dei pregiudizi che abbiamo e delle scelte alimentari che ne derivano sono geneticamente predisposte.
La ricerca pubblicata sulla rivista Plos One e condotta dall’Università di Cagliari dal team della dottoressa Iole Tomassini Barbarossa, ha dimostrato come le preferenze alimentari sono legate al nostro personale senso del gusto. Lo studio scientifico ha evidenziato la presenza di alcune proteine salivari che, interagendo con le sostanze chimiche presenti negli alimenti che mangiamo, ne favoriscono la percezione gustativa. La percezione gustativa, a sua volta, dipende da specifici aminoacidi (come ad esempio l’arginina) presenti proprio nella sequenza di queste proteine. E’ questo meccanismo genetico che determina la selettività negli alimenti per gli individui, configurando preferenze e predilizioni nei confronti di alcuni cibi, meccanismo che risulta conseguente, inoltre, ad una maggiore o minore concentrazione nella saliva delle proteine salivari. Secondo i ricercatori la scoperta di un simile meccanismo genetico risulta fondamentale perchè, se opportunamente alterato, può consentire di modificare le risposte alimentari selettive degli individui ed ampliare, così, la percezione gustativa dei pazienti costretti, per trattamenti e cure, a dei menù proibitivi.
- Ricerca di: Università di Cagliari
- Pubblicata su: Plos One
- Conclusione: Le scelte alimentare sono determinate dalla percezione gustativa delle proteine salivari