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La scelta medica di Angelina Jolie: una doppia mastectomia preventiva

Creato il 20 maggio 2013 da Vforfrancesco

La scelta medica di Angelina Jolie: una doppia mastectomia preventivaLa notizia qualche giorno fa è rimbalzata su tutti i media internazionali: la famosa attrice e regista statunitense Angelina Jolie ha deciso di sottoporsi verso la fine di aprile scorso a una doppia mastectomia preventiva per eliminare la possibilità di sviluppare in futuro il tumore al seno.

Una scelta provocata da un’indagine genetica e da un gene difettoso.

La famosa attrice hollywoodiana Angelina Jolie in un commovente articolo scritto di suo pugno e pubblicato sul New York Times ha raccontato le varie fasi che l’hanno condotta a prendere una importante delicata decisione circa la sua salute. avendo scoperto grazie a un test genetico di essere portatrice di un gene (il BRCA1) che l’avrebbe esposta in futuro a un’alta probabilità di sviluppare un tumore alle ovaie e al seno – lo stesso tipo di tumore che anni addietro aveva colpito sua madre – ha preso la drastica risoluzione di eliminare il problema dalle origini, sottoponendosi a una mastectomia doppia preventiva.

Parola d’ordine :ridurre il rischio.

Ho visto mia madre lottare per dieci lunghi anni contro questa malattia, ed è purtroppo morta all’età di 56 anni. non volendo dare lo stesso dolore ai miei figli, ho deciso per questo genere di operazione, che effettivamente ha ridotto il rischio che correvo di sviluppare il tumore al seno dal 87% al 5%.” effettivamente statistiche alla mano, questo genere di profilassi chirurgica sembra avere un notevole successo  ma ha anche dei punti critici: sono infatti da prendere in considerazione il generale effetto che resta sul corpo e la psiche della donna operata: una trasformazione così netta del suo aspetto fisico deve essere accompagnata da un buon supporto psicologico oltre che da accurate tecniche di ricostruzione dell’apparato senologico. C’è poi da prendere in considerazione anche altri aspetti : l’età della donna, le sue abitudini alimentari e non,  la delicata condizione della maternità (se dopo la mastectomia avrebbe inciso o meno la decisione di allattare).

Una scelta che divide la comunità medica.

Ho deciso di rendere pubblica il mio ricorrere alla chirurgia preventiva per dare un segnale e sperando che altre donne possano in futuro avere dei benefici da questa mia esperienza ” conclude la Jolie. ma nonostante tutto la comunità medica internazionale e italiana è divisa su questo genere di propaganda medica e sull’operazione in sé.  L’oncologo Umberto Veronesi afferma che ogni singolo caso e ogni singola donna presentano discorsi diversi e no si può in parole povere fare di tutta un’erba un fascio; oltretutto il rischio di sviluppare il cancro al seno è ridotto non completamente debellato anche se in una notevole percentuale. Inoltre c’è da prendere in considerazione il discorso postoperatorio e quello inerente all’inserimento di protesi che restano sempre un corpo estraneo e che costringe le donne che ne fanno uso a ricorrere a sostituzioni delle stesse in un arco di tempo molto ristretto, per evitare possibili effetti collaterali. anche per l’oncologo Stefano Cascinu sono da non sottovalutare i rischi di una mastectomia totale e della asportazione successiva delle ovaie (la Jolie infatti lascia intendere che si sottoporrà in futuro anche a questo intervento per ridurre il rischio di un cancro ovarico): oltre ai danni psicologici ed estetici, eliminare le ovaie rischia di esporre le donne che si sottopongono a quest’operazione a una menopausa precoce se in giovane età e poi a un’osteoporosi grave.

Prevenzione o emulazione?

Insomma, la decisione già di per sé emblematica della star americana rischia di diventare un termine di emulazione per le donne, e quindi un modello valido per tutte, quando invece sappiamo che ogni storia è a sé e le scelte su  come affrontare una malattia grave come il tumore al seno siano da prendere unitamente all’equipe di medici esperti nel campo, senza dimenticare che controlli preventivi con scadenze semestrali e / o annuali riducono il rischio di sviluppare il tumore al seno e alle ovaie.

Certo non si può nascondere il fatto che parlare raccontare una malattia come il tumore al seno, con tutte le sue implicazioni sociali e psicologiche è già una vittoria, perchè solo tramite il racconto di un’esperienza si riesce a sconfiggere la paura più recondita. così come ha già fatto la pop singer Anastacia, colpita per la seconda volta dal male e come fanno tante altre donne, che descrivono nel quasi anonimato dei loro cancer blog, le vicissitudini le perdite e le grandi conquiste che incontrano durante la loro sfida quotidiana contro il cancro al seno.

E per approfondire la tematica sulla salute del seno si può visitare questo sito

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