"The Poughkeepsie Tapes è, lezione forse più importante di tutto il resto, un importante manifesto di come al cinema conti alle volte anche una immensa dose di fortuna, il saper cogliere l'attimo, non avere paura delle conseguenze e affidarsi ad alchimie talvolta irripetibili. [...] The Poughkeepsie Tapes mostra una adeguata conoscenza, da parte del suo autore, dei meccanismi di base non tanto dei documentari quanto delle pruriginose trasmissioni dedicate al crimine: non avendo la televisione non ho modo di sapere se esse siano cambiate nell'ultima decina di anni, ma Dowdle mette in piazza il "giusto" mix di interviste a pomposi e pompati specialisti e a parenti e altra fauna afflitta dal dolore della perdita, intervallando con immagini pesanti che riguardano direttamente i crimini commessi e le scene degli stessi... ".
(prendiamo a prestito porzione d'una delle sempre pregnanti recensioni del blogger Malpertuis - Elv, sei sempre il più bravo! - per mostrare anche quaggiù una delle scene oggettivamente più disturbanti e paurose del cinema horror contemporaneo. Guardatela in silenzio, a tutto schermo, lasciate che vi penetri lentamente al di sotto del tessuto corticale e gioite di quell'assurda sensazione di terrore e raccapriccio che - vivaddio! - la Settima Arte è ancora in grado oggi di regalarci con due smorfie, una maschera e un po' d'illuminazione farlocca. E buona domenica! ;-)