Secondo i dati dell’ultimo Rapporto ILO i bambini ,che attualmente lavorano nel mondo, raggiungono la cifra di ben 215 milioni.
E le cifre sono state rese ufficiali in occasione della decima “Giornata mondiale contro il lavoro minorile”.
Secondo le Nazioni Unite (e noi di Jambo Africa lo abbiamo denunciato più volte) questi stessi bambini sono spesso anche soggetti a forme molto gravi di sfruttamento,tra cui quello sessuale e quello nei conflitti armati.
I numeri riportati dal Rapporto ILO si riferiscono a 34 Paesi in particolare.
In tutto il mondo, secondo quanto recita il rapporto, circa 72 milioni di minori non frequenta la scuola.
In Asia e nelle regioni del Pacifico si contano 113 milioni e 600 mila bambini lavoratori.
Nel continente africano i minorenni che lavorano risultano essere almeno 65 milioni.
Il fenomeno, tuttavia, non riguarda solo i Paesi meno industrializzati o in via di sviluppo.
In Italia, ad esempio, sono 500 mila i minori costretti a lavorare perché appartenenti a famiglie indigenti.
Solo in Colombia, sempre secondo lo stesso Rapporto, un milione e duecentomila bambini lavora per strada.
Nello specifico poi dello sfruttamento sessuale dei minori si parla di un numero ,che purtroppo raggiungerebbe i cinque milioni in tutto il mondo.
In conclusione il Rapporto, sulla base dei dati che enuncia, invita i governi di tutti i Paesi del mondo a mantenere in merito sempre molto alta la guardia con leggi nazionali mirate, con programmi di protezione delle vittime, lì dove continuano ad operare le differenti “mafie” ma, soprattutto, con l’impegno educativo che deve coinvolgere in primis le famiglie, cui pensare a dare adeguati mezzi di sostentamento(il lavoro agli adulti, perché è dignità di persona) e poi la scuola in quanto istruzione è garanzia di libertà sotto qualunque cielo.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)