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La storia delle voglie in gravidanza è una bufala, lo so, me lo dicono tutti, è una scusa per mangiare tutte le schifezze del mondo servite su piatti d'argento, per di più, senza sentirsi in colpa e peggio ancora, sentendoci autorizzate e portatrici di atti d'amore disinteressati. Secondo alcuni è addirittura un modo per attirare l'attenzione su di se ed essere coccolate e viziate. In altre parole, smettiamola di credere di essere possedute da forze superiori e ammettiamo che un filone di pane con la nutella spalmata sopra, non è una voglia ma solo un ottimo dessert di fine pasto che, forse ci papperemo anche al the delle cinque. "Guarda che non sei la prima a essere incinta?!?!" Ma va??? A occhio mi sa neanche l'ultima.Con grande ribrezzo di tutte le teorie scientifiche, e di chi le ha formulate, io le voglie ce l’ho e non solo di cose da mangiare. Al di la dei pensieri maliziosi che possono essersi affacciati nella mente e che non ho ragione di smentire, questa seconda gravidanza mi ha fatto conoscere voglie strane e curiose, fin dai primi mesi.
Ma si può di prima mattina sentire l'impellente bisogno di una tazza di camomilla? Oppure nel bel mezzo della redazione di un complicato verbale, sentire la necessità di vedere un film che non vedi da qualche tempo? O ancora voler assolutamente comprare un improbabile maglione che non vendono più dagli anni 60? Ora, a seguire la leggenda, le voglie in gravidanza andrebbero soddisfatte, pena macchie strane e di dubbio colore sulla pelle del bambino e siccome io sono un'amante, nonché fedele sostenitrice, delle credenze popolari, non mi sogno di correre il rischio. Così le soddisfo, più o meno tutte, benefiche e malefiche, probabili e assurde, interessanti e ridicole.
Tuttavia le soddisfo da me, in altre parole, mai mi sognerei di mandare il Principe alla ricerca di cose improbabili in momenti inopportuni, né mai mi sognerei di far la lagna e batter pugni sulla saracinesca del chiosco di patatine, perché chiuso per ferie. Dopo averle soddisfatte, però mi piace raccontarle alla gente "normale" per vedere l'effetto che fa, e togliendo un 10% che scappa a gambe levate senza nemmeno voltarsi indietro, ed un 1% costituito dell’Ipernonna, per la quale "piantala, che sei grande!" c'è un rispettabilissimo 89% che mi racconta di quando ha litigato con il cuoco di un ristorante dove non servivano il radicchio trevigiano (che qui siamo in Umbria ed è tutto un dire) o di quando alle tre di notte di un freddo inverno, il marito è partito in missione, alla ricerca di gelato al cocomero e l'ha pure trovato!!!!!! Beh in questi momenti, forse, e dico forse, siamo un "cicinino" esagerate e la scienza trova conferma!!