Quanto io narrerò sarà per me gradita materia, stimo che sarà insieme argomento dilettevole per gli Italiani tutti a' quali ogni cosa che torni a onore della patria che ci è comune deve e per sentimento e per debito riuscire carissima.
La Riunione degli scienziati italiani, fu celebrata dal Giusti, coi versi:Di si nobile congressoSi rallegra con sè stessoTutto l'uman genere.
Alla prima riunione parteciparono quattrocentoventuno scienziati e una vasta fetta dell'intellighenzia del tempo. Certamente non sfugge che ciò avvenne, dati i tempi, in un clima apertamente ostile da parte dei vari sovrani dei diversi stati Italiani, come racconta in Storia del dagherrotipo in Italia, Monica Maffioli:
...in quello stesso 1839 in Italia infatti veniva fondato il "Politecnico" di Carlo Cattaneo e si teneva in Pisa la prima riunione degli scienziati italiani. Il politecnico rappresentava esattamente il tentativo della più moderna borghesia di collegarsi con le esperienze delle nazioni europee più avanzate dibattendo e approfondendo temi non esplicitamente politici (anche per il controllo esercitato dagli austriaci) ma occupandosi largamente di questioni implicitamente dotate di peso politico come appunto lo sviluppo dell'economia, dell'agricoltura, della tecnica, dell'industria. I congressi degli scienziati italiani rientravano in questo stesso ambito, ma forse con un significato simbolico ancora più rilevante. L'idea di riunire in un medesimo luogo e tempo gli scienziati della penisola, nata dall'iniziativa di Carlo Luciano Bonaparte, nipote di Napoleone, e approvata dal Granduca di Toscana Loepoldo II d'Asbugo Lorena, si concretò appunto nell'ottobre del 1839 nel primo congresso degli scienziati "italiani", tenutosi in Pisa. L'iniziativa di riunire gli scienziati italiani al di là delle barriere dei singoli stati aveva un chiaro significato politico, tanto che il Metternich ne fu inizialmente allarmato, al punto da irritarsi contro Leopoldo II che pure apparteneva al ramo cadetto della stessa dinastia di cui era al servizio. Tuttavia il fatto che dai congressi fosse esclusa ogni discussione politica (come pure i poeti e i letterati) e soprattutto il fatto che un certo grado di apertura ai processi di modernizzazione e di sviluppo tecnico scientifico dovesse essere preso in considerazione anche dai governi moderati, fecero si che dopo i primi tre congressi tenutisi fra Toscana e regno di Sardegna, anche il Lombardo Veneto e il Regno delle due Sicilie offrissero di essere sede di questi incontri.
E' strano come argomenti così lontani nel tempo risultino oggi di estrema attualità, che il ruolo della scienza non sia nient'affatto cambiata, come attraverso di essa si auspichi il cambiamento e il miglioramento continuo della qualità della vita. E non ci risulta estraneo il fatto che essa è la prima a subire limitazioni nel suo esercizio, o meglio limitazioni nei confronti di chi la esercita. Certamente nessun congresso verrebbe oggi interrotto. E' sufficiente la soppressione dei finanziamenti.
Museo Galilei atti delle riunioni
Google Libri: Storia del dagherrotipo in Italia di Monica MaffioliArticolo originale di Crescere Creativamente Puoi pubblicare i contenuti in maniera parziale e con link diretto al post. In nessun caso è consentito il link diretto al download dei materiali. Per completezza di informazione consulta i Credits o contatta l'autrice.