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La scimmia della mattina dopo

Creato il 08 gennaio 2012 da Paola_granieri
Paranoia a secchiate che scivola via dopo il secondo mojito. Siamo fescion abbastanza con i nostri vestitini rosa svolazzanti, la gente ci fotografa, noi fotografiamo la gente, la gente ci fotografa mentre fotografiamo la gente, noi fotografiamo la gente che fotografa la gente. Che ansia. Meno male c'è l'open bar.
Champagne, appetizers, risate. Cappottini per tutti.
Quella blogger che si photoshoppa il doppio mento, è ufficiale. Wannabe tra i wannabes. Vestita cheappissima, ma con l'it di stagione, che mai più senza.
I blogger che contano, dall'aria così cool, splendidi nel vestito di Cavalli, se ne stanno in un angolo e fanno lo sport che non se ne accorgono che li stai fotografando.
Bryan Boy e la sua superbanda fanno casino per tutti, in compenso. Che siano sbronzi o no, fanno i peggio schetch, ridono, tengono un volume pericolosamente alto, si fotografano, instagrammano, twittano. Se non shari il tuo amore è come se non fossi mai esistito, al tempo del 2.0 nessuno si ricorderà di te.
Balli, gente che se la crede, gente simpatica, gente che non lo diresti mai che si scatena, scomposta.
Ad un certo punto chiedo a Angie (al secolo Angelo Tropea) con fare cameratesco: "Hey, ma si sa qualcosa dell'after party?". No, non lo sa. Peccato.
Via, traballanti sui nostri plateau nella fredda notte di Firenze, si torna alla zucca, si torna a casa.
Non c'è posto come casa, battiamo i tacchi non solo per il freddo, che nel regno di Oz ci siamo rimaste anche troppo.
Sveglia con gran mal di testa, scavando alla ricerca della scarpetta di cristallo - la pretesa che tutto questo avrà un senso, il mattino seguente; le preoccupazioni da non dare a mia madre - ma anche no.
Rimangono solo i nostri sorrisi appiccicati con lo sputo ad instagrammate senza pretese. Share the love.
La scimmia della mattina dopo

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