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La scintilla che salverà il mondo è italiana

Creato il 26 maggio 2013 da Marcar

La fusione nucleare fredda (comunemente fusione fredda o fusione a freddo), è un nome generico attribuito a  reazioni di natura nucleare, che si producono a pressioni e a temperature molto minori di quelle necessarie per ottenere la fusione nucleare "calda", per la quale sono invece necessarie temperature dell'ordine del milione di kelvin e densità del plasma molto elevate. 

Come per qualunque fenomeno di fusione nucleare, anche per ottenere la fusione nucleare fredda è necessario avvicinare i nuclei atomici di deuterio e trizio a distanze tali da vincere la reciproca forza coulombiana di repulsione dei nuclei carichi positivamente. Tuttavia, diversamente dalle reazioni di fusione termonucleare "calda", si può raggiungere lo stesso risultato spendendo molta meno energia, grazie allo sfruttamento di una poco chiarita azione da parte di un catalizzatore, quale ad esempio il palladio.
A seconda del tipo di catalisi utilizzata, si possono avere vari tipi di fusione nucleare fredda.

A Siena, già nel 1989, Francesco Piantelli e Giorgio Focardi cosstruirono un reattore nichel-idrogeno e nel 1994, l'Università degli Studi di Siena annunciò la novità di una produzione di energia trsmite reazioni nucleari a bassa energia (LENR) che differiva dagli esperimenti di Fleischmann e Ponns dove si parlò concretamente della possibilità dik una fusione fredda.

Il procedimento Piantelli-Focardi consiste nel mantenere una barra di nichel ad una temperatura di circa 200-400 °C tramite una resistenza elettrica, e caricata con idrogeno. 

E arriviamo al 2011 quando è Giuseppe Levi, fisico nucleare dell'INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) ad  ipotizzare che l'apparecchio presentato a Bologna dall'Ing. Andrea Rossi, indicato come "Catalizzatore di Energia" o E-Cat, funzioni grazie ad un procedimento simile alla fusione fredda Nichel-Idrogeno. Per quantio ne sappiamo noi, molti particolari del procedimento sono ancora segreti e non esiste un brevetto vero e proprio a livello internazionale ma solo uno registrato nel nostro Paese. 

Sono seguite polemiche miste a facili entusiasmi ma è di questi giorni la notizia di Forbes riguardo test indipendenti sull'E-Cat. Uno studio internazionale dichiara essere in grado di produrre rame e calore partendo da atomi di nichel e idrogeno: reazione verificata in due esperimenti negli ultimi due anni.

Mistero sulla natura del combustibile: si parla di nichel, idrogeno e un catalizzatore tenuto ancora segreto. Troppi dubbi della scienza condivisa ancora su questi esperimenti ma la composizione del team di ricercatori (tra cui l'italiano professor Giuseppe Levi, dell'Università di Bologna), che si è occupato dei due esperimenti sull'E-Cat, genera un cauto ottimismo. Forse la notizia di una rivoluzione energetica è davvero alle porte.


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