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La scintilla surrealista di Bill De Blasio

Creato il 07 novembre 2013 da Pamelaferrara @PamelaFerrara

La scintilla surrealista di Bill De Blasio

de-blasioBill De Blasio è stato eletto sindaco di New York e, nel suo primo discorso ufficiale, ha strizzato l’occhio all’Italia e a Sant’Agata de’ Goti in provincia di Benevento, che ha dato i natali ai nonni materni Giovanni e Maria.
“Grazie a tutti”, ha detto Bill nella nostra lingua.

La sua impeccabile campagna marketing “One New York, Rising Togheter” è iniziata nel maggio 2010: ben tre anni e mezzo prima del voto.
Apparentemente il suo cavallo di battaglia è stato l’abbattimento delle disuguaglianze, in una New York spaccata tra ricchi e poveri.
In realtà buona parte della propaganda si è incentrata sulla sua famiglia, sulla moglie nera, ex lesbica, poetessa ed attivista (e di 7 anni più vecchia del marito) e sui figli Chiara e soprattutto Dante, quindicenne dalla pettinatura afro che è risultato particolarmente carismatico.

Ultimo ammiccamento pubblicitario: Bill e la moglie Chirlane fotografati in una lavanderia a Brooklyn, poche ore prima del voto.

Pur essendo piuttosto impermeabile alle iniziative marketing, devo ammettere che la foto della vittoria, di quel bacio tra Bill e la moglie, mi ha colpita.
Mi ha colpita perché già di suo, senza bisogno di altro, era vincente.
Mi ha colpita perché mi ha ricordato André Breton, il papà del Surrealismo, che sosteneva che la bellezza di una scintilla dipende dalla differenza di potenziale tra i due conduttori: quando la differenza è troppo piccola, la scintilla non si produce.

Noi italiani, banalizzando, diremmo: “Gli opposti si attraggono”.
La verità è che gli opposti trionfano.


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