Un gruppo di astronomi ha utilizzato la Suprime-Cam montata sul telescopio giapponese per studiare nel dettaglio la coda di ioni della cometa scoperta lo scorso 7 settembre dall'astrofilo australiano Terry Lovejoy. Lo strumento ad ampio campo visivo e ad alta risoluzione spaziale fornisce una chiara definizione dell'oggetto, mostrando chiaramente tutti i flussi nella parte finale dell'oggetto.
di Eleonora Ferroni 06/12/2013 12:15La cometa Lovejoy (C/2013 R1), scoperta nel settembre del 2013 Immagine catturata dalla Suprime-Cam del telescopio Subaru lo scorso 3 dicembre.
Perdutasi nel suo approccio con il Sole la cometa Ison che avrebbe dovuto illuminare i cieli del prossimo natale, non possiamo far altro che consolarci con la cometa Lovejoy, purtroppo visibile solo al mattino presto (alle 4/5 del mattino) o subito dopo il tramonto fino al 20 dicembre, poi solo al mattino. Ma bisogna anche avere un cielo terso, oltre che essere mattinieri.
Ma un modo c’è comunque per vederla in tutto il suo splendore e ce lo fornisce un team di astronomi dell’Università Stony Brook (New York) e dell’Osservatorio Nazionale del Giappone (NAOJ) che hanno fotografato la coda della cometa Lovejoy (C/2013 R1) utilizzando la Suprime-Cam montata sul telescopio Subaru. È stata scoperta lo scorso 7 settembre dall’astrofilo australiano Terry Lovejoy.
Lo strumento ad ampio campo visivo e ad alta risoluzione spaziale fornisce una chiara definizione dell’oggetto, mostrando chiaramente i flussi nella coda della cometa. Al momento di questa osservazione, intorno alle 05:30 del 3 dicembre 2013, la cometa Lovejoy era a 80 milioni di km di distanza dalla Terra e 130 milioni di km di distanza dal Sole.
La visibilità della cometa è aumentata nel corso del tempo, soprattutto nella porzione est del cielo. Ricordiamo che lo scorso primo novembre è stata visibile anche a occhio nudo. Si tratta di una cometa di lungo periodo, che quindi percorre la sua orbita con elevate eccentricità e con periodi compresi tra 200 e migliaia o anche milioni di anni. La sua orbita, nonostante ciò, è sempre legata al Sole.
Le caratteristiche del telescopio Subaru permettono di catturare dettagli straordinari del nucleo e inquadrare porzioni interne della coda di ioni della cometa Lovejoy.
Fonte: Media INAF | Scritto da Eleonora Ferroni