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La scomparsa di Lauren Armstrong

Creato il 01 giugno 2012 da Viadeiserpenti @viadeiserpenti
Iniziamo con Gaia Manzini e il suo La scomparsa di Lauren Armstrong (Fandango) le recensioni dei candidati “romani” allo Strega 2012, in attesa di conoscere la selezione della “cinquina” che si contenderà il premio. Recensione di Rossella Gaudenzi «Nevica. Nevicano globuli bianchi dal cielo, dischi anemici che fanno del parco una distesa candida e riappacificata, tanto che l’occhio, anche quello di sua madre, man mano non può che placarsi: d’un tratto non c’è più traccia dei viali; nessun accenno di dossi e cespugli; i tronchi, le foglie, i sentieri scolorano. È un sentiero che torna all’inizio, all’idea, dove i contorni e le forme stanno ancora nella matita. C’è solo il foglio bianco». Talvolta nella vita si è fortunati quando qualcosa rompe gli argini, quando si è predisposti ad ascoltare il rumore dei cocci che si frantumano a terra e si ha il coraggio di raccoglierli, verificare che i pezzi non si possano più rimettere insieme e disfarsene. Eva Loi, la giovane borghese protagonista del romanzo di Gaia Manzini è la doppiatrice ufficiale di Lauren Armstrong, l’acclamata stella del cinema mondiale. La sua vita scorre, passo passo, sul binario della donna alla quale presta la voce. Fino a quando l’attrice sparisce volutamente, in maniera repentina, senza lasciare traccia e nella vita di Eva si apre la voragine spaventosa dell’ignoto. Ma non è solo l’ignoto che rischia di paralizzare l’esistenza di Eva; è il percepire che il suo presente sia la misera somma del prestare la voce a un’attrice alla ribalta, del portare avanti una relazione sentimentale dai contorni indefiniti – senza la voglia di renderli netti – e del mantenere tiepidi rapporti con una coppia di genitori anziani. Ora però qualcosa duole e il dolore scatena la reazione. Sovrabbonda di lacerazioni e di non detti il passato della famiglia Loi. Guidata inizialmente non tanto dalla propria volontà quanto da quella altrui e dal caso Eva inizia a sentire lo scorrere sottopelle della vita e delle emozioni: «Vittorio fa una pausa, non vorrebbe rispondere. “Lo abbiamo molto voluto… amarci intendo. Mi sono sempre sentito atterrito all’idea di perderti… quasi tu fossi la quarta gamba di una sedia traballante”. Eva sorride. “ Adesso mi sento diverso. Non so, qualcosa è cambiato”. “Hai detto che ho già deciso da tempo. E che decisione avrei preso, io?” Non lo guarda in faccia, strappa un filo d’erba, poi un altro e un altro. “Quella di ricordare”». Da un magma di ricordi irrompe la figura di Ella, la madre di Eva: la personalità e le scelte di Ella hanno stravolto equilibri familiari. Tornano così alla memoria l’incidente aereo accaduto vent’anni prima e di cui Eva è l’unica superstite, la perdita della sua più cara amica e il conseguente senso di colpa mai affrontato; torna alla mente il folle, fulmineo e imprevisto viaggio di Ella nella Berlino della caduta del Muro: «Vent’anni prima sua madre era arrivata tardi in ospedale. Qualcuno le aveva detto che mentre stava per morire Ella era partita all’improvviso senza avvertire nessuno. Aveva tentato di sparire. Sparire: come morire, ma senza violenza». Se Lauren, come Ella, ha deciso di sparire-morire, Eva deciderà di non chiudere il cerchio: dopo aver dato in prestito la propria voce fino a trentatré anni – gli stessi della Armstrong – proverà ad ascoltarla, quella voce, e proverà a viverla, la vita. Il primo romanzo di Gaia Manzini gioca sulle coincidenze numeriche e temporali: Lauren l’attrice e Eva la doppiatrice hanno la stessa età; alla stessa età, a distanza di vent’anni, Eva ed Ella virano il corso delle loro esistenze esattamente in quei giorni di novembre legati alla caduta del Muro di Berlino. Le figure femminili e maschili sono tracciate con sfumature che non le rendono né forti né fragili bensì in bilico tra la consapevolezza e la non consapevolezza di sé. I dialoghi sono brevi, spesso asciutti ma incisivi, impreziositi qua e là, in una lingua che si mantiene perlopiù priva di orpelli. Un romanzo che mette a fuoco i nodi delle contemporanee vite familiari senza la pretesa di scioglierli e condurci a una meta. Nota sull’autore Gaia Manzini è nata a Milano nel 1974. Oggi vive a Roma, fa la consulente di comunicazione e collabora con l’Unità. Ha scritto per Gente Viaggi, Cosmopolitan e IO Donna. Alcuni suoi racconti sono comparsi su la Repubblica, il Magazine de Il Sole 24 Ore, Flair, Nuovi Argomenti, e nelle raccolte Il lavoro e i giorni (Ediesse, 2008) e E lieve sia la terra (Textus Edizioni, 2011). Nel 2009 ha esordito per Fandango Libri con la raccolta di racconti Nudo di Famiglia. La scomparsa di Lauren Armstrong è il suo primo romanzo. Per approfondire: ascolta il podcast della puntata di Fahrenheit dedicata a La scomparsa di Lauren Armstrong leggi lintervista di Laura Pezzino a Gaia Manzini su Vanity Fair Gaia Manzini, La scomparsa di Lauren Armstrong Fandango Libri, 2012 pp. 314, euro 15

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