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La scomparsa di Majorana

Creato il 07 febbraio 2013 da Federicobona @Federico_Bona

La scomparsa di MajoranaIl dubbio c’è sempre: sarà meglio scovare nuovi autori o basterebbe semplicemente – ovvero tutt’altro che semplicemente – individuare i libri che vale la pena leggere? Io credo di aver scelto da tempo la seconda strada e questo titolo – di un autore che sta tra i grandi classici della modernità – mi conferma la bontà della decisione. Due cose, principalmente, lo rendono straordinario. La prima, e più immediata, è il personaggio di Majorana – e con questo intendo insieme la sua figura in sé e il modo in cui Sciascia la tratteggia –, ovvero una delle menti scientifiche più brillanti e misconosciute del Novecento.  Non è il caso di bruciare qui un paio di episodi che ne evidenziano la sfrontatezza e la timidezza che si combattono continuamente in lui, la genialità e la modestia, il rigore e la creatività, il grande senso etico: basta sottolineare come in poche pagine Majorana – sia che sappiate di lui qualcosa, sia che non l’abbiate neppure mai sentito nominare – resti impresso nella memoria con una vividezza che ha pochi eguali. La seconda, più sottile, ragione che rende questo un libro straordinario è la finta noncuranza con cui Sciascia ci sottopone i pochi documenti e dati disponibili – a chiarimento della presunta scomparsa-suicidio di Majorana in età ancora giovanissima – guidandoci abilmente a sposare la sua ricostruzione, tutt’altro che oggettiva. Perché la soluzione del giallo, per Sciascia, non va cercata nella semplice concatenazione dei fatti, ma nella biografia intellettuale che quei fatti disegnano: per capire il mistero di un uomo che sparisce – una volta escluso che sia qualcun altro a volere che sparisca – bisogna capire il mistero di quell’uomo. E l’acutezza e la profondità con cui Sciascia si dedica a questo compito sono proprio quello che fa di questo un libro memorabile.

La scomparsa di Majorana, Leonardo Sciascia (Adelphi, 120 pp, 9 €)

 


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