La Scozia di Lucia: a Edimburgo per il Military Tattoo

Creato il 23 ottobre 2013 da Auroradomeniconi

Edimburgo è sempre Edimburgo, si sa, ma nel mese di agosto la capitale scozzese diventa qualcosa di unico ospitando un numero incredibile di festival. Tra questi, il più famoso è senza dubbio il Military Tattoo: immaginate l’Esplanade (la grande spianata del Castello di Edimburgo), che diventa uno splendido palcoscenico a cielo aperto calcato da una spettacolare rassegna di parate militari, esibizioni di acrobati, sfilate di bande musicali cadenzate da note di cornamuse e rullo di tamburi. Senz’altro un evento da non perdere per chi si trova lì in agosto; Lucia c’era e poiché anche Gabriele è rimasto impressionato dall’evento per la rubrica “Scotland, my love” oggi ci racconta la loro avventura.

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Un’oretta prima che cominciasse lo spettacolo, mi sono diretta di nuovo all’office del Tattoo; mi avevano trovato i tre posti insieme, al prezzo di 27 sterline. Ero indecisa se prendere i biglietti oppure no, a causa del bambino che era fuori dalla mattina, senza riposo, senza un pasto decente. Ho chiamato sua mamma al telefono per sapere che cosa dovessi fare, mentre ero alla cassa con la gente dietro che attendeva il termine della mia telefonata. Ciò mi rendeva molto nervosa. Non l’avrei mai fatto di mia iniziativa: è stata la cassiera a suggerirmelo, anzi, mi ha quasi costretta a farlo perchè se avessi fatto passare il cliente successivo avrei forse perso i biglietti. Ely non sapeva che dirmi perchè in effetti portare il bimbo di un anno e 5 mesi al Tattoo, al freddo, stanco com’era, non lo riteneva opportuno. Forse per non deludermi, o per venire incontro ai miei interessi, mi ha detto di prendere i biglietti. Avevo i biglietti per il Royal Military Tattoo!!!! Aléééé!

Tuttavia l’ora seguente è stata terribile perchè mia sorella non mi rivolgeva quasi la parola. Gabriele lo abbiamo fatto cenare con una banana e del pane rinsecchito, a sedere su un marciapiede sudicio e pieno di gente, da cui non ci potevamo muovere perchè eravamo già in coda per entrare all’Esplanade. Mi sentivo tanto in colpa per aver ceduto a un mio desiderio, a un pensiero egoistico, a scapito di quel bambino che mi vedevo davanti, solare, curioso, ma pur sempre un bambino piccolo che era fuori casa dalla mattina presto. Molto giù di morale, cercavo di far giocare mio nipote e di fargli passare quei minuti sulla strada, nel modo migliore che potessi. Che zia scellerata! Il silenzio di mia sorella e i suoi sguardi mi ferivano e volevo piangere per la situazione. Se poi al Tattoo, durante lo spettacolo Gabriele si fosse annoiato? Se avesse pianto? Se avesse voluto camminare? (E non avremmo potuto muoverci)? Che situazione! Stavo molto male!

Arrivata l’ora dello spettacolo, abbiamo preso posto, mentre i Tornado rombavano sulle nostre teste e la massed pipe band delle Scots Guards usciva dal castello suonando le cornamuse. Gabriele guardava interessatissimo, non si è perso una nota, nè un movimento e non solo delle Scots Guards, ma di ogni altra performance del Military Tattoo, per tutti i 90 minuti di spettacolo. Incantato dai fuochi d’artificio e dalla melodia del lonely piper che suonava le sue pipes dall’alto del castello, si è goduto la magia dello spettacolo, le note delle cornamuse e degli altri strumenti musicali. Era ipnotizzato dall’incanto di quella manifestazione. Batteva le mani quando il pubblico applaudiva e si guadava intorno compiaciuto perchè credeva le battessero a lui! Seguiva, con gli occhi e con il volto, tutti i movimenti dei corpi militari che si esibivano. Ero raggiante per mio nipote che si stava godendo lo spettacolo.

A me è piaciuto. Ritornerei a vederlo, ma me lo attendevo meno sbarazzino. Indubbiamente non mi attendevo le acrobazie delle biciclette: tra kilt e cornamuse, non le ho gradite molto. Da brivido il lonley piper che suonava dalla cima del castello. Entusiasmanti, bravissimi, straordinari, i Secret drum corps, gli abilissimi drummer svizzeri. Dopo 30 secondi di performance avevano già guadagnato la standing ovation del pubblico e un applauso ininterrotto per tutta la durata del loro spettacolo. Sono un corpo eccezionale. Si è esibito anche un corpo italiano, il San Marco, mi pare di ricordare, che ha suonato Braccio di Ferro e musiche simili!

Mi è piaciuto il gioco di luci che prevedeva la proiezione del Saltire sul muro del castello, ma un fatto che mai potrò dimenticare in vita mia, è stata la mia figura meschina, figura che ha realmente rischiato di causare un incidente diplomatico. Dopo oltre un mese di soggiorno in terra scozzese, sulle Ebridi esterne, dove gli slanci nazionalisti sono particolarmente incisivi, dopo aver vissuto per un mese e più con Flower of Scotland che suonava ovunque come a ricordare le fiere radici scozzesi, mi sono trovata al Tattoo, travolta dalle parole dello speaker: “E ora canteremo con orgoglio il nostro inno nazionale”. Pugno sul cuore, mi sono messa in piedi in attesa dell’inizio della musica del “nostro” inno nazionale. Mi sembrava strano che nessuno si alzasse, non comprendevo perchè. Sulle Highlands o sulle Ebridi avrebbero gridato selvaggiamente anche solo a sentire nominare Flower of Scotland. “Forse a Edimburgo non hanno tutto quest’ impeto nazionalista”, ho pensato. La musica inizia, e io comincio a intonare Flower of Scotland. Ancora una volta stupita che nessuno cantasse. Inoltre, la musica non mi sembrava la stessa. Noncurante di ciò, ho continuato a cantare, quando il coro del pubblico del Tattoo ha cominciato a intonare “God save the Queen”!

Oh my Goodness!! Quello è l’inno nazionale, non Flower od Scotland! Il mio primo pensiero in quel momento? Guardarmi intorno per vedere se ci fosse stato un poliziotto che veniva ad arrestarmi! Mi sono seduta, ripiegata in avanti, per nascondermi meglio! (Sai come mi nascondevo?) Che vergogna!

Gabriele era felicissimo. Aveva il volto soddisfatto, appagato e contento di aver assistito allo spettacolo. Il suo sorriso mi rilassava il cuore e mi rendeva felice.

Continua…

Photo Credits: Lucia Tysserand

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